Sic, il docufilm su Marco Simoncelli

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Marco Simoncelli non sarà stato il pilota più bravo della storia, ma uno dei più indimenticabili senz’altro. E non soltanto per quella maledetta domenica dell’ottobre 2011 in Malesia che lo portò via per sempre alle gare, ai familiari, agli amici (in primis Valentino Rossi), e a migliaia di tifosi e simpatizzanti che non sapevano resistere alla contagiosa, per l’appunto, simpatia del Sic.

Il docufilm

Il docufilm “Sic” ricorda la grandezza sportiva ma soprattutto umana di Simoncelli. Uscita lo scorso dicembre, l’opera è stata diretta da Alice Filippi, scritta con Vanessa Picciarelli e Francesco Scarrone e prodotta da Gabriele Immirzi ed Ettore Paternò per Fremantle, Roberta Trovato per Mowe e Roberto Pisoni per Sky.

Il docufilm è stato in visione nelle sale cinematografiche italiane il 28 e 29 dicembre scorsi distribuito da NexoDigital, e lo si può ancora trovare sulle piattaforme. La colonna sonora originale è firmata dai Mokadelic, band già nota per aver composto la colonna sonora di Gomorra – La serie. Spente le luci, assistere al biopic è un’esperienza unica.

È come correre all’indietro nei ricordi e rivivere le emozioni regalate in pista da Marco. Ci si scopre disarmati dal suo sorriso da bambino e incapaci di credere che davvero non ci sia più. E invece sono già trascorsi dieci anni dalla sua scomparsa. E non si può provare un mix di spensieratezza e malinconia guardando i suoi primi passi da pilota, talentuoso ed estemporaneo al contempo, e l’avventura nella 250 che rivelò al mondo quali doti avesse il driver di Cattolica.

Le scene più emozionanti

Il docufilm su Simoncelli ripercorre i momenti difficili, le delusioni, la svolta che lo ha portato fino alla vittoria del Mondiale del 2008 in Malesia, proprio in quella fatale Malesia che lo saluterà per l’ultima volta.

Un lavoro che strappa sorrisi e qualche immancabile lacrima, ma soprattutto permette di capire anche a chi non l’ha vissuto chi era Marco Simoncelli e perché è stato così amato. Suscitano grandi emozioni i ricordi e le testimonianze di chi ha vissuto insieme a lui a cominciare dal padre Paolo, incredibilmente somigliante nel fisico e nel modo di essere a Marco.

E poi la storica fidanzata Kate Fretti, e il compagno di mille sfide su due ruote, ma anche idolo, Valentino Rossi. Ci sono Mattia Pasini, amico d’infanzia e primo compagno di team ai tempi delle gare in minimoto. Imperdibili i racconti di nomi che hanno fatto la storia del motomondiale come Carlo Pernat, manager per antonomasia, e l’inviato di lungo corso Paolo Beltramo.

Ne parlano con affetto anche i rivali, persino il più ostico, lo spagnolo Alvaro Bautista. E non poteva mancare il dottor Claudio Costa, un uomo capace di fare miracoli con la sua clinica mobile. E meccanici, ingegneri, preparatori e mille altre figure che lo hanno accompagnato nel suo viaggio passato come una bellissima cometa.

Ultima modifica: 8 Febbraio 2022