Revisione moto, ogni quanto bisogna farla

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Gli amanti delle due ruote sanno bene che le loro moto devono essere sempre pronte in ogni circostanza e al meglio della loro funzionalità per non rischiare di restare a piedi. E tutto questo è possibile grazie alla manutenzione ordinaria e in particolar modo alla revisione.

Cosa è la revisione moto?

Il Codice della Strada (Articoli 79 e 80) prevede il controllo obbligatorio del proprio mezzo a due ruote, al fine di garantire la sicurezza stradale per se stessi e per tutti gli altri utilizzatori. La revisione poi ha anche lo scopo di accertare che la moto rispetti i livelli minimi di Legge concernenti le emissioni di inquinamento atmosferico e acustico.

Sanzioni amministrative per mancata revisione

Quali sono i rischi per chi circola con una moto non revisionata? Diciamo molti. Dunque, le sanzioni amministrative partono da un minimo di 173 euro fino a un massimo di 695 euro che raddoppiano in caso di recidività. Inoltre, è vietato circolare fino ad avvenuta revisione. Chi dovesse essere sorpreso a circolare nel periodo di sospensione, rischia una sanzione amministrativa da 2mila euro fino a 8mila euro con il fermo amministrativo del proprio mezzo della durata di 90 giorni.

Quando fare la revisione della propria moto?

La revisione per le moto è molto simile a quella per le automobili come ad esempio per la frequenza. La prima revisione deve essere eseguita dopo 4 anni dalla prima immatricolazione del mezzo, ad esempio se abbiamo acquistato la moto nel 2017, la scadenza sarà fissata per il 2021. Mentre la seconda revisione si eseguirà dopo 2 anni e così le successive. Questa frequenza sarà applicata anche alle moto con età superiore ai 30 anni e alle moto d’epoca. Attenzione però, il periodo dei quattro anni vale solo per i nuovi veicoli, infatti, in caso di moto usate, la revisione dovrà essere eseguita ogni 2 anni.

Revisione moto: in che cosa consiste?

Revisione in due parti: Amministrativa e Meccanica. La prima fase servirà a verificare la correttezza dei dati, attraverso il controllo del libretto di circolazione. Nella seconda fase si passerà a un esame approfondito della moto con controlli mirati alla parte meccanica ed elettronica.

  • Controllo dei freni
  • Lo sterzo
  • L’impianto elettrico come le luci
  • Lo stato di usura di assi e sospensioni
  • Lo stato d’integrità del telaio e della targa
  • Livello di inquinamento acustico
  • Livello di inquinamento atmosferico
  • E per i ciclomotori anche il limite di velocità

Ultima modifica: 5 Marzo 2021