Red Bull Air Race: arrivo dell’esibizione Italia e date possibili

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È davvero difficile spiegare che cosa sia la Red Bull Air Race senza avere a disposizione un video che illustri le incredibili acrobazie che questi aerei straordinari riescono ad effettuare in un contesto paesaggustico quasi sempre strepitoso. Ma cercando di restare sul semplice va detto che questi aerei, monoposto elaborati per prestazioni estreme sotto l’aspetto di virate e manovre, devono eseguire tutta una serie di passaggi tra piloti gonfiabili larghi pochi metri che devono essere affrontati ‘flat’ e dunque con le ali parallele al terreno, o “knife edge”, a lama di coltello, e dunque con le ali perpendicolari al terreno con sponda a destra o a sinistra. I passaggi avvengono a pochi metri da terra con passaggi mozzafiato: obbligatoria l’esecuzione di una figlia di otto cubano e tutta una serie di virate a serpentina. Il più veloce vince.

Red Bull Air Race, la massima competizione aerobatica 

La formula è cambiata spesso nel corso degli anni privilegiando a volte eliminatorie testa a testa a volte dei round robin ma il concetto è sempre che il più veloce vince: il percorso sottopone i piloti a uno stress fisico indicibile per via della forza G che sia in attivo che in negativo arriva anche a un coefficiente di nove punti. Significa che ogni chilo che si pesa viene percepito nove volte di più.

Si vola quasi in apnea perché anche respirare è impossibile. La Red Bull Air Race è nata nei primi anni 2000 prima come esibizione e poi come gara incoronando piloti meravigliosi come Peter Beseney, Hannes Arch, Mike Mangold, Paul Bonhomme. Quasi tutti piloti nati in ambito militari e poi diventati assi del volo acrobatico. La prima rete che trasmise l’Air Race fu Sportitalia, con il commento tecnico di GB Molinaro, storico solista delle Frecce Tricolori. Da lì in poi fu un successo crescente anche se inspiegabilmente l’Air Race, nonostante la grande tradizione italiana, non si è mai svolta in Italia. Un vero peccato.

Red Bull Air Race: live anche in Italia?

La responsabilità è nelle norme che riguardano le esibizioni acrobatiche e una certa ritrosia delle istituzioni italiani. Eppure nel 2008 ci andammo vicinissimi: l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, il generale Daniele Tei, prematuramente scomparso poco dopo il suo pensionamento, una delle personalità che rivoluzionò la vita dell’Aeronautica aprendola allo sport e all’affetto della gente, riuscì a portare alla Giornata Azzurra di Pratica di Mare la pattuglia Red Bull e il grande Peter Besenyei che con un piccolo Extra 300 tenne tutti con il fiato sospeso scendendo dall’aereo accolto da una standing ovation.

L’ungherese Besenyei in quel momento era il veterano dell’Air Race, il pilota simbolo. Sembrava fatta, si era parlato di organizzare di una tappa dell’esibizione a Pozzuoli, sede dell’Accademia dell’Aeronautica, uno scenario fantastico, un anfiteatro naturale ideale. Ma non se ne fece nulla. Scomparso il generale Tei la Red Bull Air Race ogni anno verifica la possibilità di esibirsi in Italia ma non c’è mai modo di concretizzare la cosa, nonostante nel frattempo sia arrivato in gara anche il primo pilota italiano assoluto, Dario Costa. Il calendario della Red Bull Air Race del prossimo anno non si è ancora delineato, e quindi si spera.

Ultima modifica: 30 Settembre 2019