Parcheggio a rotazione: cos’è e come funziona

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Un parcheggio a rotazione è per definizione un tipo di parcheggio studiato apposta per quanti hanno bisogno di fare soste molto veloci: per esempio allo scopo di sbrigare piccole commissioni o, più spesso, per fare shopping in centro città.

Funzionamento parcheggio a rotazione

Il meccanismo di funzionamento del parcheggio a rotazione è abbastanza semplice. Se l’automobilista ritiene di doversi trattenere per meno di un quarto d’ora, potrà utilizzare l’apposito pulsante verde che c’è sul parcometro. Pigiando quel tasto, potrà ritirare uno speciale tagliando che gli permetterà di sostare per quel lasso di tempo (i 15 minuti di cui sopra) senza dover pagare alcunché.

È chiaro che se invece l’utente prevede di doversi fermare per un tempo più lungo, allora dovrà versare il corrispettivo dovuto per il tagliando “normale”. Più in generale, le politiche cittadine relative ai parcheggi oggi devono fare i conti con una situazione di protratta e diffusa depressione economica, la quale, unita ai prezzi della benzina non proprio popolari, ha fatto sprofondare le quotazioni dei garage, siano posti macchina in vendita oppure disponibili in affitto.

Ripensamento globale

Questa situazione dovrebbe spingere i decisori politici a un ripensamento completo della politica dei parcheggi nelle nostre città. In altri termini, è ragionevole pensare che siano molto più utili (se si punta a dei ritorni sul lungo periodo) i parcheggi a rotazione rispetto ai box auto. Il che, in concreto, non vuol dire sacrificare del tutto i box auto, ma calcolare con oculatezza quanta percentuale di posti auto dovrà essere affidata al parcheggio a rotazione e quanta ai box. Una presenza numericamente sufficiente di parcheggi a rotazione, infatti, è assai importante per le attività commerciali.

Chi gestisce un pubblico esercizio deve poter fare affidamento sul fatto che i suoi clienti possano trovare un posto per parcheggiare non troppo distante dai negozi.

Il che non è vantaggioso solo per loro, ma anche, a livello globale, per la città nel suo complesso, e in particolare per le casse del Comune (non solo per quanto ricavato dai parcometri, ma, a cascata, per quanto percepito da un commercio che sia florido e vibrante: tassa sui rifiuti, imu commerciale, tassa sull’occupazione di suolo pubblico e così via…).

Ultima modifica: 18 Dicembre 2018