Illuminazione auto, come prepararsi al periodo più buio dell’anno

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Illuminazione auto, ecco i consigli di gommadiretto.it.

Quando si parla di illuminazione del veicolo, ovvero delle luci interne ed esterne al veicolo stesso, devi soprattutto distinguere fra luci anteriori e posteriori. Nella parte anteriore del veicolo di solito ci sono due lampade per parte per abbaglianti, anabbaglianti e luci di posizione. Ci sono anche gli indicatori di direzione, comunemente detti frecce. A seconda del modello e dell’età del veicolo, potrebbero esserci anche luci da parcheggio, luci d’angolo e luci da giorno, così come luci supplementari e fendinebbia. Per quanto riguarda l’illuminazione posteriore ci sono un paio di luci di coda e di stop, gli indicatori di direzione e i catarifrangenti; ci sono poi anche le luci della targa, i fendinebbia posteriori e luci bianche per la retromarcia.

fari a led
fari a led

La nomenclatura dei fanali automobilistici è regolata dalle norme della Commissione economica per l’Europa (ECE). Ogni faro ha quindi uno specifico marchio di certificazione che ne indica lo scopo. Così ad esempio HR sta per abbagliante alogeno, RL per luci di marcia diurne e CR per abbaglianti e anabbaglianti. Inoltre, sono solitamente stampate delle frecce che indicano la direzione di installazione e che fanno riferimento alla parte esterna del veicolo.

All’inizio della storia dell’automobilismo, per l’illuminazione venivano utilizzate delle lanterne, che successivamente vennero sostituite da lampade a gas. Nel 1925 seguì la lampadina Osram a due filamenti per abbaglianti e anabbaglianti insieme; circa 40 anni dopo arrivò la prima lampada alogena a filamento singolo. Al giorno d’oggi luci allo xeno e luci a led vengono utilizzate in un numero sempre maggiore di veicoli. Le luci laser invece (come quelle della BMW i8) sono rare.

Informazioni sui diversi tipi di luci:

Alfa Romeo Pininfarina Duettottanta
Alfa Romeo Pininfarina Duettottanta

Lampade a incandescenza

Se i produttori promettono che le loro lampade a incandescenza sono particolarmente brillanti e a lunga durata, stai attento. Il motivo? Tecnicamente non è possibile. Esistono vari prodotti ben bilanciati, anche se uno di questi due fattori è solitamente più debole. Molte lampade a incandescenza vengono pubblicizzate come “a lunga durata”, e si suppone quindi che durino per molto tempo. Mentre le lampade a incandescenza a lunga durata spesso durano per diversi anni, le lampadine particolarmente brillanti devono solitamente essere sostituite ogni anno. Ma una corretta regolazione delle luci è tanto importante quanto la vita utile e la potenza, ed influenza significativamente l’efficacia della luce.

È buona norma cambiare sempre le lampade a incandescenza in coppia, perché spesso si guastano una dopo l’altra (se sono dello stesso modello). Per fortuna i legislatori nel 2006 hanno introdotto una normativa per cui le luci anabbaglianti devono poter essere sostituite senza dover andare dal meccanico. Per questo, dopo aver spento luci e motore, viene rilasciato un meccanismo di blocco ed è possibile togliere il faro. Stacca il cavo, svita la lampadina, avvita quella nuova e rimetti tutto insieme: ecco fatto! Una nota: quando cambi le luci, evita di toccare il vetro; quando questo viene a contatto con sporco o olio, la lampadina si può danneggiare quando si scalda.

fari a led

Luci a LED

Per molto tempo le luci a LED si trovavano solo come decorazione degli interni di auto modificate. Ai tempi la tecnologia non era ancora così sviluppata al punto da utilizzare i LED per i fari. Le cono cambiarono nel 1992, quando venne introdotta per la prima volta una terza luce di stop a LED. Ma ci sono voluti più di 11 anni prima che l’azienda Hella presentasse il primo faro principale legale completamente a LED al Salone Internazionale dell’automobile di Francoforte sul Meno.

Nel 2004 le luci a LED vennero messe in produzione come luci di marcia diurne nell’Audi A8 W12. Lo sviluppo andò oltre, con alcuni modelli di auto con illuminazione completamente a LED. Nel 2015, infine, l’Opel Astra arrivò sul mercato con il sistema di illuminazione Matrix completamente a LED. Si tratta di un sistema di fari a LED a controllo elettronico che rende possibili dei fari abbaglianti senza abbagliamento. Il controllo viene effettuato tramite una fotocamera dietro al parabrezza. Sui modelli premium è stato installato persino un semaforo circolare, che utilizza i dati del sistema di navigazione.

Nonostante queste innovazioni, le luci a LED restano riservate ai modelli delle categorie superiori oppure sono disponibili solo a fronte di un costo aggiuntivo. Questo è dovuto sia ai costi elevati di questa tecnologia, sia alla potenza di uscita richiesta, che si aggira intorno ai 40 watt per le luci a xeno ma che è considerevolmente maggiore per le luci a LED, a causa della necessità di raffreddamento. Se si riuscirà a superare questo svantaggio, le luci a LED diventeranno molto più comuni nel mondo automobilistico.

kit xenon
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Fari allo xeno

Le lampade allo xeno possono essere utilizzate sia per gli abbaglianti, sia per gli anabbaglianti. Si tratta di lampade a scarica di gas introdotte da Philips nel 1989. Due anni dopo la BMW le utilizzò per la prima volta in un modello standard, addebitando, ai tempi, un costo aggiuntivo. Altri produttori premium fecero poi altrettanto, installando solo lampade allo xeno per abbaglianti e anabbaglianti insieme (i fari bi-xeno): per esempio la Mercedes-Benz CL le introdusse nel 1999. Nel frattempo i fari allo xeno sono utilizzati anche in combinazione con luci d’angolo.

Le luci allo xeno sono costituite da un bulbo di vetro di quarzo riempito di xeno, alogenuri metallici e spesso mercurio o sodio; inoltre ci sono due elettrodi al tungsteno con arco elettrico. In confronto alle lampade alogene, le lampade allo xeno riescono ad erogare la loro piena potenza di luce molto più velocemente (entro 15 secondi). Un ulteriore vantaggio: le luci allo xeno durano quattro volte più a lungo.

L’impulso ad alta tensione (25,000 volt) generato dal convertitore elettronico porta alla formazione di una scintilla. La ionizzazione del gas produce quindi un flusso di corrente tra gli elettrodi al tungsteno. Attraverso il rapido aumento di temperatura all’interno del bulbo di vetro, gli alogenuri metallici vaporizzano, producendo la tipica luce bluastra tipica delle lampade allo xeno. Anche se la luce appare più fredda, è più luminosa rispetto a quella delle lampade a incandescenza tradizionali per l’illuminazione del veicolo.

Le categorie delle lampade allo xeno

Ci sono lampade allo xeno nelle categorie D1, D1S, D1R, D2S, D2R, D3S, D3R, D4S, D4R e D-H4R, dove la lettera D sta per “discharge” (scarico). Le lampade DxS sono per fari con sistemi di proiezione, le lampade DxR per fari riflettori. Le luci delle categorie D3 e D4 non contengono mercurio, al contrario delle D1 e D2, ma non possono essere usate loro posto; quindi, per ragioni di sicurezza, hanno configurazioni di montaggio diverse.

Ultima modifica: 15 Ottobre 2018