Geely: il brand di auto elettriche che sfida Tesla

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La spinta green viene sicuramente dalla pressione delle grandi metropoli cinesi, dove i livelli di inquinamento sono oltre ogni limite, ma Geely, in poco più di vent’anni, ha dimostrato già di avere una fortissima spinta internazionale.
Non si tratta solo di grandi campagne di acquisizioni, tanto da portare il gruppo cinese dell’automotive a controllare in pochi anni grandi marchi dell’automobilismo, ma Geely punta a conquistare il mercato del futuro, con modelli innovativi e con alimentazioni elettriche a bassissimo impatto ambientale, tanto da essere ormai una pericolosa concorrente per Tesla, il brand americano che più di tutti si occupa di auto full electric di fascia alta, per non dire di lusso.

Geely e la sfida di Geometry

La sfida ha ormai una forma e un nome precisi.
Si chiama Geometry. Per ora questa vettura di fascia alta è destinata al solo mercato cinese, che già da solo è in grado di restituire grandi numeri. I primi ordini parlano di 27mila vetture che Geely dovrà rilasciare sulle strade d’oriente.

Entro il 2025 la casa guidata dal miliardario di Hangzhou Li Shufu, che controlla già Volvo e Lotus, ha intenzione di portare sul mercato ben dieci modelli a emissioni zero.
E la gamma copre tutte le possibilità, dalla berlina al suv, passando per il crossover. Non mancherà la scelta nella linea Geometry, che punta alla sostenibilità e alla mobilità che presta grande attenzione alla sicurezza su strada.

In Cina queste caratteristiche sono necessità, dettate da uno sviluppo fuori controllo, da una densità abitativa oltre l’impossibile, nel resto del mondo a queste caratteristiche si guarda per una nuova filosofia di vita, che interpreta diversamente dal passato il rapporto tra uomo e ambiente. Motivo di più per prevedere un successo e un forte pericolo in casa Tesla. Dal canto suo, Geely ha anche la forza del prezzo.

Geely, berlina di lusso ma a prezzo contenuto

In Cina una Geometry A, la versione berlina a batterie, con prestazioni davvero di livello, come l’accelerazione che passa da 0 a 100 in 8 secondi, costa all’incirca 210mila yuan, convertiti in euro sarebbero poco meno di 28mila euro.

E’ un’autentica dichiarazione di guerra a Tesla, per quanto riguarda la Model 3. La Geometry A di Geely assicura un’autonomia di 410 chilometri nella versione entry level che monta una batteria da 51,9 chilowattora. Il modello superiore è supportato da un accumulatore in grado di assicurare 61,9 chilowattora.
Tradotto in autonomia, una Geometry A è in grado di muoversi per 500 chilometri senza necessità di ricarica. Livelli di tutto rispetto per un’auto che strizza l’occhio anche ai più esigenti in fatto di design.

Il gioiellino di Geely mostra linee pulite per un’aerodinamica ragguardevole con il suo 0,23 di Cx. E gli interni con relativa strumentazione non tradiscono le attesa: pannelli incisi al laser e una linea molto minimalista, ma dai grandi accorgimenti tecnologici nell’elettronica della strumentazione di bordo votata all’infotainment.

Le dotazioni di sicurezza sono poi un punto di forza della vettura: frenata automatica d’emergenza, telerilevamento di persone e oggetti in movimento, sia dal lato posteriore, sia dal lato posteriore si aggiungono al controllo automatico della velocità che portano al guida autonoma di Geometry A al Livello 2.

Geely e la grande espansione oltre i confini cinesi

Numeri e dettagli che preoccupano davvero Tesla. E non solo.
L’espansione della casa automobilistica cinese ha raggiunto picchi davvero elevati. Geely controlla Proton dal 2017, dopo aver rilevato il 49,9 per cento delle azioni dalla DRB-Hicom, garantendosi così il primo gruppo automobilistico malese, che nel mercato del sud est asiatico è molto ben quotato.

Operazioni che rispondono a un logica ben precisa: conquistare fette di mercato. Proton ha infatti una forza produttiva che supera i 400mila veicoli annui.
L’accordo prevede che Geely fornisca tecnologie e organi meccanici per rilanciare la produzione, che negli ultimi anni ha subito un ridimensionamento.

Ma c’è un altro aspetto dell’accordo Geely – Proton che avrà effetti pericolosi per Tesla.
La casa malese ha ceduto il 51 per cento delle azioni di Lotus, acquisita nel 1996. E i cinesi intendono rilanciare Lotus con nuovi modelli che guardano all’elettrico.
Il gruppo che fa capo al miliardario Li Shufu può contare ormai su sedici stabilimenti, sette centri di design e cinque impianti per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie. In pochi anni Geely ha scalato il panorama dell’automotive puntando proprio su ricerca e innovazione.

Geely, non solo auto ma anche università

Il gruppo è nato nel 1997, ma l’espansione vera e propria è cominciata appena nel 2010. in nove anni il gruppo ha consolidato la sua espansione all’estero cominciando con l’acquisizione della London EV Company, la holding inglese che controlla la società di taxi.
E subito dopo la svolta con la Yuan Cheng, società che produce pullman e autobus, in particolare, con tecnologia full electric. Arriva nello steso 2010 l’acquisizione del brand svedese Volvo, con il 100 per cento del pacchetto azionario rilevato dalla Ford.
E’ un investimento che porta 1,8 miliardi di dollari nel marchio svedese, che può rinnovare così tutta la gamma e lanciare già da quest’anno un’intera gamma di veicoli elettrici o ibridi.

Nel 2017 Geely rileva anche l’americana Terrafugia, una società specializzata nello sviluppo do prototipi di auto volanti. E sempre sul finire del 2017 Geely entra con l’8,2 % delle azioni in Volvo Trucks, per la produzione di camion.
Il 2017 per Geely segna anche una diversificazione degli investimenti, con l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della banca danese Saxo Bank. Dal 2018 il gruppo cinese è anche primo azionista di Daimler AG, la holding automobilista che controlla Mercedes. Geely, nel 2000 ha anche fondato le prime università private cinesi: la Beijing Geely University e la Sanya Univerisity, che complessivamente impegnano 30mila studenti ai quali propongono corsi di laurea in ingegneria, ovviamente, ma anche in economia, giurisprudenza, arte e letteratura.

Un modello industriale complessivo e articolato, quello di Geely, che rappresenta anche il nuovo capitalismo cinese, quello che preoccupa seriamente non solo Tesla, ma tutto il capitalismo americano.
I prossimi anni saranno decisivi per la grande sfida sul mercato, quando la gamma Geometry di Geely sarà completa e in grado di competere con Tesla su tutti i livelli.

Ultima modifica: 23 Maggio 2019