Flixbus: la nuova frontiera di viaggi low-cost

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Nata in Germania nel 2011, la Flixbus ha conquistato in pochi anni un significativo segmento del mercato dei trasporti su gomma low cost. Un successo che si è consolidato anche in Italia con una crescente rete di collegamenti sull’asse nord-sud ed est ovest. Dire quante e quali linee oggi vengano offerte da Flixbus è impossibile perché la rete è in continuo aggiornamento e i collegamenti sono sempre di più. Utilizzato da trasfertisti del fine settimana, persone che tornano a casa dopo aver lavorato dal lunedì al venerdì lontano dalla propria residenza, la Flixbus è diventata un grande successo soprattutto tra gli studenti universitari. Oggi tutte le regioni italiane sono collegate, tranne una la Sardegna.

Flixbus un marchio internazionale ma non un’azienda

Pochi sanno che la compagnia tedesca non possiede i mezzi, non assume autisti e di fatto è solo un marchio: Flixbus, su ogni mercato dove decide di imporsi, trova dei soci che si assumano il rischio di impresa di uomini e mezzi, magazzino, deposito e tasse occupandosi solo di promozione, vendita, marketing e controllo qualità dei mezzi, tutti rigorosamente identici: le vendite avvengono quasi tutto on line, si paga con carta di credito o denaro elettronico e si stampa il proprio biglietto direttamente dal pc.

Ma oggi si compra anche dall’applicazione o dal call center. Flixbus gestisce tutta la piattaforma commerciale. L’azienda fondata a Monaco di Baviera si tiene il 30% degli introiti ai vari partner su ogni tratta va il 70%. Le aziende che hanno garantito la presenza in Italia a Flixbus non possono imporre il proprio prezzo e hanno la garanzia di offerte continue e di una promozione a tamburo battente.

La cosa a quanto pare funziona. La lunga percorrenza in pullman, parliamo di tratte che collegano Milano a Lecce o Reggio Calabria, e dunque viaggi dalle 18 alle 24 ore, è diventata una risposta per un mercato che soffre l’aumento delle tariffe ferroviarie. Per chi vuole risparmiare il bus low cost è indubbiamente un’alternativa.

In Italia dal 2015 Flixbus diventa leader del mercato

Nel 2016 l’azienda ha superato la quota di 10 milioni di passeggeri e probabilmente doppierà questo limite entro la fine dell’anno prossimo: il volume d’affari sia per la compagnia tedesca che per i propri soci, è aumentato in modo esponenziale: sempre nel 2016 Flixbus ha annunciato 200 milioni di euro di business senza tuttavia volere in alcun modo variare il modello imprenditoriale.

Nessun mezzo di proprietà, nessuna concorrenza ai partner che sono sempre di più: d’altronde Flixbus ha garantito di non volere entrare in alcun modo nel mercato trasporto di persone estemporaneo… e dunque viaggi, gite organizzate.

I bus arancio-verdi sono e restano mezzi di linea su tratte a lunga percorrenza. In Italia le città piccole e grandi, non solo capoluoghi regionali o di provincia, sono circa trecento. Intanto il segmento di mercato si allarga: non solo studenti ma anche pensionati, extracomunitari, intere famiglie che non possiedono auto con particolare attenzione per città turistiche e universitarie.

Le linee più richieste? Milano-Torino, Milano-Venezia, Roma-Firenze e le lunghe trasferte notturne verso Calabria e Puglia, tacco e punta d’Italia.

Ultima modifica: 9 Aprile 2019