Expomove 2019: la fiera della mobilità sostenibile

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Si è tenuta a Firenze, dal 9 al 12 aprile scorsi, la prima edizione di Expomove, il salone italiano dedicato alla mobilità urbana sostenibile, il che significa particolarmente incentrato sulla mobilità elettrica, ma non solo. A Firenze si sono affrontati i temi che stanno al contorno, dunque i servizi di mobilità, le città più vivibili. Segno che qualche cosa in questo senso si sta muovendo: le fiere, per loro natura, cercano di cavalcare l’onda del momento, offrendo ai potenziali visitatori – dunque operatori, stakeholder, istituzioni, delegazioni – la possibilità di fare business su un tema particolarmente centrale dell’economia del momento. Va detto, per l’esattezza, che sono numerosissime le fiere – soprattutto se B2B – giunte a un numero imprecisato di edizioni.

Rivoluzione elettrica, what’else?

Argomento sicuramente al centro del dibattito, la cosiddetta “Rivoluzione Elettrica” tiene impegnati stakeholder, istituzioni, operatori, a interrogarsi sulla cosiddetta svolta green della mobilità. Ma per capire quale sarà il futuro della mobilità sostenibile, bisogna innanzitutto creare delle situazioni di incontro e di confronto tra i portatori di interesse.

In pratica, via libera a manifestazioni, eventi, focus specifici, e – appunto – fiere, volti a fare il punto circa l’evoluzione della green mobility, intesa essa sia come trasporto pubblico, sia come trasporto privato. L’indotto, forse non è nemmeno il caso di specificarlo, è pressoché infinito: i mercati coinvolti nella rivoluzione elettrica sono numerosi, si va dai costruttori di auto, scooter, camion, van, pullman, a quelli della componentistica, delle batterie, passando per il complesso mondo delle infrastrutture, delle tecnologie, dei servizi.

Senza trascurare che la svolta green sembra essere giunta veramente in tutti i settori, anche in quello delle macchine per il construction – i costruttori stanno lanciando le prime macchine a impatto zero – e, naturalmente, in quello della meccanizzazione agricola,

In ogni caso, a Expomove si è focalizzata l’attenzione sui contesti urbani, luoghi in cui è sempre più urgente abbattere l’inquinamento acustico, l’inquinamento atmosferico, al fine di lasciare alle generazioni future un ambiente più vivibile, città a misura a impatto zero. Greta Thunberg docet.

Una fiera destinata a cresce

70 espositori presenti a Expomove 2019, ma un potenziale, per le prossime edizioni, enorme. Per chi vorrà scommettere ancora sulla manifestazione fieristica dedicata alla mobilità urbana elettrica e sostenibile le prossime edizioni potrebbero essere davvero entusiasmanti.

Come si è detto, infatti, il potenziale di espositori è enorme, perchè l’indotto che gira introno alla mobilità sostenibile è certamente in espansione. Quest’anno, comunque, per la prima edizione, gli organizzatori hanno puntato sul dualismo passato-futuro: viaggiando nel tempo, hanno fatto scoprire o semplicemente hanno ricordato ai visitatori che il mondo della mobilità elettrica affonda le sue radici agli inizi del Novecento.

Quando – chissà se qualcuno lo ricorderà davvero – il mercato automobilistico era diviso tra auto elettriche e auto a vapore. E pertanto, a ricordare queste radici, nello stand di ENEL X, sono state esposte due auto storiche: la Detroit Electric Model 95, messa a disposizione dalla Scuderia Sant’Ambroeus ed esposta grazie alla 1000 Miglia Green, e una due posti prodotta negli anni ’70 dall’idea di Angelo Dalle Molle, industriale veneto famoso al mondo per aver inventato il Cynar che, con la propria società PGE (Progetti Gestioni Ecologiche), progettò e realizzò delle vetture elettriche da utilizzare in condivisione. Il che significa che già negli anni 70 si facevano prove tecniche di car- sharing elettrico.

Tanti convegni

Un argomento così al passo con il tempo e così dibattuto come è quello della mobilità elettrica, naturalmente merita una fiera in cui anche la parte dedicata agli incontri e ai convegni sia ricca. In altre parole, importantissimo, per suggellare il successo di una manifestazione fieristica agli esordi, anche la parte di contenuti.

A Firenze, un’ampia sessione convegnistica è stata imperniata su 13 convegni, in cui sono stati coinvolti oltre 100 tra esperti e conoscitori del settore, oltre – naturalmente – alle immancabili istituzioni. Volendo dare un denominatore comune di maglie larghe alla parte convegnistica, possiamo dire che i momenti di discussione sono stati focalizzati principalmente sulla diffusione dell’elettrico in Italia e sulle strategie future alla base del suo successo.

Andando per sommi capi e senza la pretesa di essere esaustivi, ricordiamo solo che i lavori si sono aperti Martedì 9 aprile con il taglio del nastro ufficiale di Expomove. Un momento importante, a cui hanno preso parte Dario Nardella, Sindaco del Comune di Firenze, Federica Fratoni, Assessore Ambiente e Difesa Suolo Regione Toscana, e Leonardo Bassilichi, Presidente Camera di Commercio Firenze.

A seguire si è tenuto un momento di confronto sul presente e futuro dell’auto elettrica nato dalla collaborazione con ACI, Symbola ed ENEL X nell’ambito del quale si è parlato del rapporto “100 Italian E-Mobility stories” di Symbola ed ENEL X. Alla tavola rotonda, sono intervenuti rappresentanti di Aci, Legambiente, Volkswagen Group Italia, Nissan, Renault Italia, Symbola, Enel X Italia.

Un altro momento di spessore in termini di contenuti è stato quello del 9 pomeriggio, quando si è tenuto il workshop Piano Energia e Clima Nazionale “L’incidenza dei Trasporti”, in collaborazione con CNR-Istituto sull’Inquinamento Atmosferico e Kyoto Club.

Ma come si ricarica?

A Firenze è poi stato possibile scoprire come si ricarica un mezzo elettrico, perchè a far bella mostra di sé c’erano le diverse tipologie di ricariche: oltre a quelle tradizionali, anche un prototipo di stazione di ricarica wireless statica e dinamica, ossia il futuro visto secondo l’esperienza si ENEA, colui che lo ha realizzato.

Presente anche la prima auto elettrica di CAR2GO. Una buona rappresentanza anche per il mondo dei veicoli elettrici a due ruote e una massiccia presenza, come si è già avuto modo di ricordare, delle istituzioni. Non si dimentichi, infatti, che la mobilità elettrica è prima di tutto cosa pubblica. Concludendo, si può affermare: Expomove, buona la prima.

Ultima modifica: 30 Aprile 2019