Esame della patente, come prepararsi alla pratica

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Avete superato i quiz, ora non vi resta che l’ultimo scoglio prima della patente: l’esame di guida. Per molti è una formalità, ma la buccia di banana, complice l’emozione, è dietro l’angolo. È bene dunque mettere a fuoco le possibili insidie e comprendere come prepararsi alla pratica dell’esame della patente.

Premesse

Va detto che da qualche anno i candidati non hanno più lo spauracchio dell’esaminatore cattivissimo che mette in difficoltà con richieste assurde. Dal 2017 il Ministero delle Infrastrutture ha messo fine ad atteggiamenti (troppo) discrezionali dei funzionari addetti alle prove pratiche di guida diramando apposite Linee guida seguenti alla circolare “Procedure amministrative per il conseguimento della patente di guida della categoria B”. Un atto che ha contribuito non poco a riportare linearità nelle prove d’esame e serenità tra gli esaminandi.

Come funziona l’esame pratico della patente

Restano immutati comunque i capisaldi della prova che si articola in tre fasi: verifica della capacità del conducente di prepararsi a una guida sicura, manovre, comportamento nel traffico.

Ovvero, il candidato deve dimostrare innanzitutto di conoscere e saper utilizzare i dispositivi che concorrono alla sicurezza (cinture, freno a mano, indicatori di direzione), deve dare prova di saper effettuare con padronanza le principali manovre di guida (procedendo in diverse direzioni e compiendo un parcheggio), e infine, ma certo non per importanza, deve comprovare all’esaminatore che è capace di condurre il veicolo nel traffico, prevenendo anche possibili manovre rischiose di altri mezzi.

In particolare, occorre prepararsi ad eseguire correttamente la partenza da fermo (è la prima cosa che verificherà il funzionario ministeriale, subito dopo aver messo la cintura, guardato negli specchietti e azionato la freccia), la guida su strada rettilinea e in curva, la conduzione agli incroci, l’ingresso e uscita dall’autostrada.

Chiaramente bisognerà allenarsi anche al sorpasso e a saper affrontare condizioni di marcia particolari come l’improvviso profilarsi di un ostacolo o l’approssimarsi a fermate d’autobus e passaggi pedonali. Due autentici must degli esami di pratica per la patente sono l’inversione di marcia e il parcheggio, in particolare quello in retromarcia.

Per l’inversione bisogna accertarsi attraverso gli specchietti che non sopraggiungano veicoli e inserire l’indicatore di direzione prima di iniziare la manovra. Per quanto riguarda il parcheggio, l’imperativo categorico è non impattare altri veicoli né, men che mai, pedoni o carrozzine.

In sede d’esame vi verrà chiesto di saper effettuare la manovra, non la perfezione che acquisirete nel tempo. Analogamente, per l’uscita dal parcheggio bisogna accertarsi che non sopraggiungono altri mezzi, inserire l’indicatore di direzione, eseguire la manovra e occupare quanto prima la parte destra della carreggiata.

Ultima modifica: 26 Giugno 2022