Che cosa è il sensore pressione pneumatici

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Se è vero che l’inarrestabile progresso scientifico e tecnologico ci pone sempre più spesso davanti a problemi pratici e a dilemmi morali, è anche vero che in molti campi ci rende la vita quotidiana molto più facile. Gli automobilisti possono verificarlo tutti i giorni, basti pensare ai navigatori satellitari, ma la tecnologia può aiutarci in cose anche più “serie”: si pensi per esempio alla pressione delle gomme. Com’è facile intendere, conoscere in tempo reale qual è la pressione delle gomme può rivelarsi essenziale per la sicurezza, ecco perché si rivela utile il sensore pressione pneumatici.

Sensore pressione pneumatici: cos’è

Il sensore di pressione degli pneumatici è un piccolo apparato la cui funzione è tenere monitorata la pressione delle gomme, una verifica che per la nostra sicurezza dovremmo ripetere a scadenze periodiche. Che le gomme siano infatti gonfiate in modo giusto incide sull’aderenza alla superficie stradale e dunque sulla tenuta di strada.

Questo dispositivo, introdotto in Italia nel 2014, è comunemente indicato attraverso una sigla, TPMS, che è l’acronimo di “Tire Pressure Monitoring System”. Tra le sue funzioni, una è piuttosto vantaggiosa, e consiste nella possibilità di controllare la pressione di ogni singola ruota indipendentemente dalle altre. L’obiettivo è assicurare un giusto compromesso tra buone performance e buon grado di sicurezza. C’è poi da ricordare che avere gli pneumatici con la giusta pressione è anche la chiave per contenere il consumo di benzina. Insomma, verificare periodicamente la pressione delle gomme può farci risparmiare soldi.

Sensore pressione pneumatici: come funziona e tipologie

Come lavora il sensore di pressione degli pneumatici: stando alle norme emanate il primo novembre del 2014, le vetture nuove poste in circolazione dopo quella data devono montare un dispositivo TPMS. Sul mercato ce ne sono diversi tipi, che si possono classificare in due gruppi:

  • Al primo appartengono i TPMS diretti, che si distinguono per avere un sensore di pressione su ciascuna delle ruote;
  • Dell’altro gruppo, invece, fanno parte i sistemi TPMS indiretti: in questo caso non c’è un sensore sulle ruote, ma la pressione viene calcolata in maniera induttiva basandosi sulla velocità di rotazione.

È ovvio che, per il modo in cui funzionano, i sensori di pressione del primo tipo sono capaci di garantire una lettura più accurata. I sensori di pressione sono inseriti nei pressi della valvola oppure fissati dentro al battistrada, dove rilevano i dati della pressione e li inviano alla centralina di controllo, che per parte sua mostrerà il valore ricevuto su un indicatore apposito.

Per le ragioni ricordate sopra, la verifica della pressione degli pneumatici è tra le operazioni di manutenzione cui è bene provvedere con costanza e periodicità. Da questo punto di vista, un indubbio vantaggio del sistema TPMS è che ci consente di porre rimedio ad eventuali anomalie ogni volta che ce n’è bisogno, perché ci dà la possibilità di verificare in ogni momento, e in maniera obiettiva, i valori della pressione. Prima dell’introduzione di questo sistema ci si doveva affidare alle vibrazioni, alle sensazioni o alla vista e poi passare da una stazione di servizio o dal gommista per farsi leggere la pressione. Adesso a questo primo passaggio possiamo provvedere da soli.

Ultima modifica: 3 Settembre 2018