Come il Coronavirus ha cambiato l’autoriparazione

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Come cambiano i processi della autoriparazione con il Coronavirus? Il DPCM 26 aprile 2020 ha previsto la riapertura delle attività del codice ATECO 45, incluse le relative sottocategorie. Via libera dal 4 maggio, dunque – con le dovute precauzioni imposte dal Governo – per chi deve effettuare il cambio pneumatici (la cui scadenza è stata recentemente prorogata al 15 giugno), fare il tagliando alla propria auto o acquistarne una nuova. 

Ma chi uscirà di casa, per una di queste esigenze e non solo, si troverà di fronte ad uno scenario totalmente cambiato. L’emergenza in atto, infatti, oltre a stravolgere la sfera personale di ogni cittadino, ha condizionato fortemente l’approccio a molte attività e mestieri. Il mondo dell’autoriparazione è uno di questi settori che, seppure a ranghi ridotti e secondo le regole dei DPCM, è sempre rimasto operativo.

Tra i maggiori protagonisti dell’autoriparazione, da sempre attenta alla sicurezza e alla salute degli automobilisti e dei propri tecnici, Carglass ha stilato un vero e proprio protocollo anti Covid-19 che mira a ridurre al minimo il rischio di diffusione del virus e che è stato attivato, sin da subito, nei centri di assistenza del brand.

Ecco le indicazioni, di carattere generale, del protocollo adottate in ogni centro Carglass:

  • sanificazione notturna dei locali con cadenza quotidiana.
  • distanza minima di un metro e mezzo tra colleghi e/o clienti.
  • utilizzo da parte dei tecnici di guanti in nitrile, mascherine e occhiali di sicurezza durante tutte le fasi dell’intervento. Dall’accoglienza, allo svolgimento del lavoro, fino alla riconsegna della vettura.
  • lavaggio delle mani prima di indossare i guanti e dopo averli rimossi.
  • utilizzo di appositi coprisedili usa e getta.
  • pulizia degli strumenti utilizzati alla fine di ogni intervento.
  • la consegna delle chiavi o di documenti tra cliente e tecnico avviene senza contatti fisici. Ma appoggiando gli oggetti su una superficie.

A queste indicazioni generali, si aggiungono poi procedure specifiche per la pulizia (interna ed esterna) dell’auto. Prima e dopo l’intervento. Tali procedure si svolgono attraverso l’effettuazione del trattamento di sanificazione all’ozono e la scrupolosa pulizia dei touchpoint: dalle maniglie al montante delle portiere, dall’apertura del bagagliaio allo specchietto retrovisore, dalla leva del cambio al freno di stazionamento, sono oltre 30 i punti “sensibili” interni ed esterni dell’auto – che il centro di sviluppo Belron Technical ha elencato dopo un’attenta analisi – su cui il tecnico Carglass opera la disinfezione. 

La sanificazione

All’accettazione dell’auto, a tutela massima dell’igiene e della tranquillità sua e della sua famiglia, Carglass consiglia all’automobilista di far eseguire, al termine dell’intervento ai cristalli, la sanificazione con ozono. Un processo di pulizia e disinfezione profonda dell’abitacolo e dei condotti dell’aria. Che elimina virus, batteri, acari, pollini e i loro sgradevoli odori che si esegue attraverso un macchinario posizionato sui sedili posteriori dell’auto.

Dopo l’igienizzazione degli interni, il tecnico Carglass provvede alla disinfezione dei touchpoint esterni. Così da riconsegnare la vettura il più possibile priva di microorganismi indesiderati, dentro e fuori dall’abitacolo. L’azione sinergica di ozono e disinfezione esterna garantisce il massimo livello di pulizia per il cliente. 

Leggi anche: Auto in quarantena, i consigli di Carglass

Ultima modifica: 11 Maggio 2020

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