Compressore climatizzatore auto: Cosa è e come funziona

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L’ambiente di guida deve essere confortevole sia per il guidatore sia per gli eventuali passeggeri. E l’utilizzo del condizionatore dell’aria sarà utile nei giorni invernali e nelle giornate estive. Quando i primi condizionatori per i veicoli? Diciamo che i primi prototipi risalgono agli anni 30 per poi essere sviluppati dalla General Motors nel decennio successivo. Sarà la stessa casa automobilistica statunitense a utilizzarli come dispositivo fisso nella propria produzione a partire dal 1953.

Nel corso dei decenni la tecnologia l’ha trasformato in un accessorio di uso comune a cui non si può più farne a meno. Il suo funzionamento è basato sul principio fisico della convenzione che prevede che quando dei fluidi di differente temperatura entrano in contatto tra loro, avviene un trasferimento di calore dall’elemento caldo a quello freddo. Tutto il meccanismo si concentra tutto sul liquido refrigerante che riscaldandosi nell’evaporatore, assorbe il calore dall’abitacolo dell’automobile, raffreddandolo per poi rimetterlo in circolo. Alla fine il condizionatore dell’aria della nostra automobile non produce aria fredda ma più semplicemente trasforma quella calda. L’aria calda (Prelevata dall’abitacolo) è raffreddata al suo ingresso nell’evaporizzatore, al cui interno è presente un particolare liquido freddo, autore del raffreddamento. Un consiglio per il periodo estivo. Quando l’auto è un forno, non andiamo subito ad accendere l’aria condizionata. Apriamo i finestrini e le portiere in maniera tale da diminuire la temperatura interna, poi accendiamo per 2 minuti l’aria (Quella della ventola). E solo per ultimo l’aria condizionata.

Climatizzatori manuali, automatici e portatili

Nelle automobili possiamo trovare installati due tipi di climatizzatori. Manuali e automatici. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze tra i due modelli in commercio. Il primo modello che prenderemo in esame è quella manuale. Diciamo che i climatizzatori manuali li possiamo trovare nelle automobili ‘base’ oppure in quelle vecchie di alcuni anni. Semplici da utilizzare ma al quanto ‘primitivi’. Tutto è controllato manualmente dal conducente, attraverso l’utilizzo delle manopole e dei tasti presenti nella plancia dei comandi. Sistema poco efficiente con lo svantaggio di riuscire a raggiungere la temperatura ideale all’interno dell’abitacolo. Tutto più preciso e automatizzato. Vi basterà semplicemente impostare la temperatura ideale e il tasso di umidità poi lasciate fare tutto al sistema e alla sua centralina. A quel punto i sensori, individueranno la temperatura interna all’abitacolo e la confronteranno con la vostra richiesta per poi procedere con la climatizzazione da voi scelta per il vostro viaggio in automobile. Puntate le bocchette verso l’alto così da far circolare in maniera uniforme l’aria fredda. Oltre a questi due modelli, esistono in commercio anche di mini climatizzatori portatili.

Un modo utile per supportare il sistema di climatizzazione in caso fosse insufficiente. Questi particolari mini climatizzatori si posso acquistare presso i negozi di autoricambi o anche attraverso il web. Il kit comprende un cavo di alimentazione 12 V con presa accendisigari e una placca metallica con cui fissarlo. Il cavo di alimentazione è abbastanza lungo che vi permetterà di sistemare il mini climatizzatore dove vi è più comodo. Anche se la posizione ideale è sopra il cruscotto dell’automobile.

Cosa fare in caso di malfunzionamento

Appena acceso e dopo qualche minuto non sentite fuoriuscire dalle bocchette aria sufficientemente fresca? Allora questo è un segnale che qualcosa nel condizionatore dell’aria non funziona come dovrebbe. Diciamo che i problemi più comuni dipendono dal gas che potrebbe essere esaurito (La causa più comune) in altri casi il logoramento dei tubi potrebbe causare perdite durante il tragitto del gas stesso. In questi casi, la prima cosa da fare è quella di controllare per bene il serbatoio. Se è vuoto o a livelli non ottimali, basterà semplicemente integrare del liquido mancante necessario per il suo corretto funzionamento. E come fare? Avete due strade.

La prima è del fai da te, acquistando un kit per la ricarica. In alternativa potete portare la vostra automobile in un centro specializzato. Se preferite la soluzione del fai da te, vi ricordo di stare molto attenti, perché è una procedura rischiosa. Infatti, stiamo maneggiando gas climalteranti facilmente infiammabili. Quindi è utile prestare la massima attenzione per evitare danni noi stessi e all’ambiente circostante. In caso il serbatoio fosse pieno, il problema potrebbe essere causato dagli interruttori o dagli stessi radiatori del motore che surriscaldandosi interferirebbero con il refrigerante. Ricordatevi che bisogna controllare la ricarica del condizionatore dell’aria ogni 2 anni o in caso contrario ogni 60 mila chilometri.

Filtro dell’aria condizionata

Questo dispositivo (Comunemente chiamato filtro antipolline) è una parte molto importante per la nostra salute. Il filtro dell’aria ha il compito di filtrare l’aria prima di raffreddarla e rimetterla in circolo all’interno della nostra automobile, trattenendo le impurità presenti.

La filtrazione dell’aria condizionata è necessaria perché il condizionatore è un ricettacolo di batteri, muffe, funghi e acari che oltre a causare odori sgradevoli e sono dannosi anche per noi. In questo caso vi basterà semplicemente cambiarlo.

Qualche trucco per evitare odori sgradevoli

Qualche precauzione è utile per evitare gli odori sgradevoli dal nostro condizionatore dell’aria. Gli odori sgradevoli sono causati dalla proliferazione di muffe, batteri, germi e acari che con il tempo si annidano all’interno dei canali di areazione. Seguendo alcuni piccoli accorgimenti potremmo evitare questo problema. Prima di spegnere il motore, metteremo al massimo il riscaldamento. In questo modo il calore eviterà la formazione di muffe nell’evaporatore con l’asciugatura delle parti interne inumidite dell’impianto. Nel caso di odori sgradevoli, disattiviamo per prima l’aria condizionata, poi spegniamo il motore e mettiamo al massimo la ventola. Il tutto per impedire la formazione della condensa all’interno dell’abitacolo. Invece per eliminare la condensa all’interno dello scarico, utilizzeremo l’aria compressa per una prima pulizia. Poi disinfettiamo in maniera tale da eliminare eventuali batteri residui.

Nel caso non si dovessero ottenere i risultati sperati, si dovrà intervenire direttamente sull’evaporatore che andrà smontato meccanicamente e pulito a fondo da eventuali elementi dannosi per la salute come le muffe e i batteri. In questo caso (Se non si è molto esperti in fatto di meccanica) è il caso di recarsi in un centro specializzato per la pulizia del pezzo.

 

Ultima modifica: 13 Dicembre 2018