Perché il clacson auto si chiama così e chi lo ha inventato

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A tutti voi sarà capitato di utilizzare il clacson, specialmente quando vi trovate in mezzo al traffico o vi precede un’auto che viaggia a rilento. Nelle prossime righe vi sveliamo il nome del suo inventore e la motivazione del nome di battesimo. Ma svelati questi arcani, resta sempre valida una regola: il clacson è un dispositivo da utilizzare con cautela.

Il clacson, tanto utile quanto fastidioso

Impossibile, per un automobilista di oggi, immaginare un’autovettura priva del cosiddetto clacson, ossia di quel dispositivo acustico che, nelle situazioni di emergenza, serve a segnalare la propria presenza a un altro autoveicolo.

In realtà, come sappiamo bene, l’utilizzo del clacson viene spesso abusato: si suona sì per segnalare la propria presenza e dunque per evitare, in extremis, un’eventuale collisione, ma si suona anche tanto (diciamo pure troppo) per impazienza. Il caso è tipico: in presenza di traffico intenso, di imbottigliamento, spesso l’automobilista esausto tende a suonare. A quel punto la reazione è a catena: tutti gli altri automobilisti, salvo sparute eccezioni, si sentono in dovere di fare altrettanto. Un’azione che il più delle volte risulta inutile, che produce solo una gran confusione e una situazione di isterismo collettivo. Ma che forse permette ai conducenti di sfogarsi.

Non bisognerebbe però dimenticare che, soprattutto in prossimità di ospedali, case di riposo, scuole, il suono del clacson può essere davvero fastidioso. Come, del resto, durante le ore di riposo. Detto questo, vediamo chi è il responsabile di questa utile invenzione.

La storia del clacson

L’invenzione del clacson la si deve allo Statunitense Miller Reese Hutchinson, un inventore che nel 1908 diede vita all’utile brevetto che sta alla base degli attuali segnalatori acustici. Prima della sua invenzione, infatti, venivano utilizzati i più disparati e rudimentali congegni: per esempio le trombe, le sirene, in alcuni casi addirittura le campane, erano tutti oggetti utili per segnalare la propria presenza.

Ma il vero commercio del clacson inizia qualche anno più tardi, nel 1914. Ovviamente, come è facile immaginare, i primi dispositivi acustici sono cosa ben diversa da quelli attuali. I primordiali consistono infatti marchingegni azionati da minuscoli motori elettrici che muovono una camma dentata la quale, a sua volta, va ad agire su un diaframma metallico.

Svelato l’inventore, non resta da scoprire perché si chiama clacson. In pratica, il nome lo si deve alla azienda che in poco tempo diviene il principale fornitore delle case automobilistiche di questo oggetto (siamo negli Anni ’20). La Klaxon, appunto.

Ultima modifica: 15 Ottobre 2018