Carlo Pernat: l’uomo che ha scoperto Valentino Rossi

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Di Valentino Rossi, simbolo instancabile della MotoGP, si sa (quasi) tutto: conosciamo la sua storia di famiglia, i suoi amori, le sue amicizie, i suoi turbamenti e anche le sue piccole manie. Ma non si parla così spesso di Carlo Pernat, altro grande simbolo del motociclismo italiano. A Carlo, tanto per intenderci, si deve la scoperta proprio del “dottore”, del grande Vale.

Ma non solo: il noto dirigente sportivo ha scoperto anche altri talenti delle due ruote, un esempio per tutti Max Biaggi, ma anche tanti altri nomi noti del motociclismo italiano. Ma, tornando a Valentino Rossi, viene da chiedersi: chissà sa se il grande Vale Rossi sarebbe oggi quello che è senza l’incontro con Carlo Pernat. Difficile dare una risposta, in ogni caso quella tra Carlo e Vale è una storia che merita di essere raccontata. Vediamo perché.

Storia di una grande amicizia

Carlo Pernat ha compiuto 71 anni lo scorso agosto, è nato a Genova, ed è noto al mondo della Motogp come un grande dirigente sportivo, uno scopritore di talenti. La storia sportiva di Carlo inizia dopo che decide di non concludere gli studi che lo avrebbero portato a conseguire la laurea in Economia e Commercio. Ai numeri e alla finanza preferisce infatti i motori, ai quali si avvicina dopo una breve esperienza in Agip e con il lavoro alla Piaggio. Qui ricopre diversi ruoli, non ultimo quello di comunicatore: è lui ha seguire le relazioni esterne e l’ufficio stampa dell’azienda.

Ma la svolta – forse – arriva con l’avvento di Gilera. Piaggio decide infatti di acquisirla e a Carlo Pernat spetta il compito di occuparsi delle corse fuori pista. Dicevamo la svolta. Sì, perché è durante questa esperienza che Carlo incontra una persona fondamentale nella sua esistenza e cioè Jan Witteveen. Si tratta di un ingegnere con cui stringerà un forte legame, che proseguirà anche fuori da Piaggio-Gilera, e che varcherà i confini di altre due aziende simbolo: si sta parlando di Cagiva e di Aprilia.

Carlo Pernat: l’esperienza in Cagiva e poi la volta di Aprilia

Ed è proprio in Cagiva – dove lavora dal 1984 al 1990 ricoprendo il ruolo di direttore generale delle attività sportive – che Carlo Pernat inizia a raccogliere quanto ha seminato. In questi anni, infatti, lavorando a contatto diretto con la famiglia Castiglioni (proprietaria del marchio), vince i primi due mondiali di cross: il primo nel 1985 e il secondo nel 1986.

Nel 1990 si sposta in Aprilia ed è qui che scopre Valentino Rossi, di cui parleremo meglio in seguito. Conclusa questa esperienza passa a un altro ruolo, sempre nel magico mondo della Motogp. Questa volta diventa il manager di due altri grandi campioni, e cioè di Andrea Iannone e di Loris Capirossi; e proprio con Iannone, non più di qualche settimana fa, ha avuto uno scontro verbale indiretto relativo a quanto scritto dal manager sul libro “Belin, che paddock!” a proposito di Iannone.

Rapporto con Vale e con il Sic

Carlo Pernat, dicevamo, è sicuramente l’uomo che ha lanciato Valentino Rossi. Ed è talmente affezionato al personaggio che spera ancora che il grande Vale possa in qualche modo rinascere, nonostante l’età e il momento tutt’altro che semplice.

Pernat però è forse ancora più affezionato all’indimenticabile Marco Simoncelli, il Sic. Di lui dice che sarebbe diventato il più grande di tutti, che avrebbe battuto anche Valentino Rossi. Legatissimo alla famiglia di Simoncelli, è grazie a loro che Carlo Pernat, dopo la morte di Marco, ha trovato la forza di continuare. Sul rapporto con Valentino, invece, Pernat ha ultimamente dichiarato che è ben felice di come il dottore si sia importo sullo scenario della Moto gp mondiale perché – a sua detta – in un primo momento gli era stata rivolta l’accusa di aver scelto il nome di Valentino Rossi solo perché figlio di Graziano Rossi, e non per via del mostruoso talento.

Un uomo felice 

Il lato di scopritore di talenti di Carlo è noto a tutti: come biglietto da visita bastano i nomi dei piloti che abbiamo già menzionato. Ma Carlo Pernat è anche un uomo che si sa divertire, se vogliamo anche un po’ sopra le righe. Di lui si dice di essere un vero amante e cultore del gentil sesso. Non solo: a sua detta, il segreto della felicità sta proprio nel divertimento: più ci si diverte, più si è felici, anche dopo i settanta anni.

Parlando di sé, Carlo Pernat dice di aver vissuto almeno 4 vite, di aver girato il mondo un numero infinito di volte – non si stenta a credergli – e dice di aver speso una cifra assurda per fare regali alle belle donne. Di sicuro un uomo dall’innegabile successo, che ama stupire e che ama soprattutto godersi la vita.

D’altro canto nell’ambiente della Motogp – un ambiente dove la concentrazione e la tensione sono sì ai massimi livelli, ma dopo la gare si può far festa – questo è certamente un mondo in cui potersi divertire ed essere felice. Resta comunque il fatto che Carlo Pernat, nonostante il carattere simpatico e un po’ giocherellone, è stato ed è ancora un punto cardine della moto mondiale.

Ultima modifica: 23 Settembre 2019