Alex Zanardi, l’incidente che cambia la vita

4716 0
4716 0

Cadere, rialzarsi, cadere di nuovo e rialzarsi sempre più convinto. E’ la storia di Alex Zanardi, pilota di Formula 1, o Ironman come viene chiamato dopo il 15 settembre del 2001.

Perché se nella vita di ogni uomo c’è una data di nascita, per Alex Zanardi ce ne sono almeno due.

Alex Zanardi, il pilota nato due volte

La prima volta è nato a Bologna il 23 ottobre del 1966. La seconda, appunto, nel 2001 sul circuito di Lausitzring, in Germania, per il campionato di Champ Car.

E’ dato per spacciato, quando viene estratto dalla sua auto. Ha gli arti inferiori tranciati di netto ed è quasi dissanguato. Un solo litro di sangue in corpo, quando normalmente ce ne sono otto.

Prima di essere caricato su un elicottero, il prete gli impartisce l’estrema unzione. E invece, dopo qualche giorno Alex Zanardi esce dal coma in cui era piombato e comincia la sua lenta e inarrestabile risalita.

Si lascia alle spalle quel 15 settembre, quando all’uscita dai box perde il controllo della sua Honda, forse per dell’olio sulla pista, e viene colpito perpendicolarmente da Alex Tagliani, che non riesce a evitare l’impatto con la monoposto di Zanardi andata in testacoda.

Lo scontro è violentissimo. L’Honda viene tagliata in due e il pilota bolognese straziato. In sei settimane di ricovero in ospedale, Alex Zanardi ha subito ben quindici interventi chirurgici, più o meno importanti, ma assolutamente necessari per poter avviare un percorso riabilitativo.

Un mese dopo l’incidente venne fotografato mentre si spingeva su una sedia a rotelle, con gli arti inferiori amputati. Una smorfia di fatica, ma soprattutto di determinazione.

Ed è lo stesso Alex Zanardi a definire quel terribile incidente un’opportunità. Altri si sarebbero arresi a un destino cinico e baro, non Ironman, che progetta già il suo ritorno nel mondo delle corse.

Scherza anche sulla sua nuova condizione, sostenendo che in fondo in un eventuale altro incidente per rimettere a posto le gambe d’ora in poi servirebbe soltanto una chiave a brugola.

Alex Zanardi, il gran ritorno in pista

La prima uscita di Alex Zanardi su un’auto è già nel 2002, nel campionato di Champ Car in Canada a Toronto.

Al pilota bolognese viene concesso un giro inaugurale. Ma trascorre appena un anno e Ironman torna in pista, questa volta con un’auto modificata apposta per lui, e percorre i famosi 13 giri del circuito di Lausitzring che non riuscì a completare per via dell’incidente.

E’ il segnale che Alex Zanardi aspettava: può correre, può tornare quello di una volta, soltanto più determinato che mai a vincere la sfida con se stesso, con la sua nuova condizione.

E il 28 agosto 2005, in Germania, torna anche alla vittoria, aggiudicandosi con una BMW 320si la seconda gara del Mondiale Turismo, sul circuito di Oschersleben.

Risale sul podio a ottobre dello stesso anno, vincendo la prima manche del Campionato Europeo Superturismo, e vince il Campionato Italiano sempre nel Superturismo.

Non si ferma Alex Zanardi e nel 2006 è di nuovo in pista con BMW e al WTCC vince la tappa turca di Istanbul. Decide che è il momento di fare altro e si ritira dalle corse, senza sapere però che si tratta di un addio temporaneo.

La disabilità non è un ostacolo per Zanardi, che comincia a rispolverare la sua passione per la bicicletta e a guardare agli sport per atleti disabili.

Alex Zanardi alla conquista dell’handbike

Si tuffa nel paraciclismo, in particolare nell’handbike e prova le categorie H4 e H5.

Nel 2007, dopo poco meno di due anni di allenamento, Alex Zanardi decide di presentarsi alla maratona di New York e sorprende tutti piazzandosi quarto.

Insiste e a giugno 2010 si presenta ai campionati italiani di ciclismo su strada, ottenendo subito la maglia tricolore.

L’anno dopo è in Danimarca per correre nei campionati mondiali 2011. La sua migliore affermazione è nella prova cronometro, dove si piazza secondo portando a casa un meritatissimo argento.

Ironman si piazza anche quinto nella prova in linea. E’ in forma splendida e decide di tornare a New York, ma per l’edizione 2011 della maratona non intende restare fuori dal podio per un soffio. E Alex Zanardi ci riesce: vince splendidamente stabilendo anche il record nella sua categoria, la handbike. E’ il 6 novembre 2011 e non lascia passare troppo tempo per portare a casa un’altra medaglia.

A marzo 2012 si presenta infatti alla maratona di Roma stabilendo il record del percorso.  Ma Ironman non si accontenta e sposta l’asticella della sfida ancora più in alto.

E’ tempo di paraolimpiadi e alla quattordicesima edizione di Londra si iscrive per vincere l’oro nella cronometro di Brands Hatch e di nuovo un altro oro nella prova su strada. Il giorno successivo deve ‘accontentarsi’ di un argento nella staffetta a squadre mista.

La soddisfazione più grande per un atleta che partecipa alle olimpiadi deve essere il giro da portabandiera nella cerimonia di chiusura. E per Alex Zanardi c’è anche questo che gli vale l’elezione di Atleta del mese per il Comitato Paralimpico Internazionale.

Non sono successi effimeri. Alex Zanardi nel 2013 in Canada vince la Coppa del mondo di handbike, e poi i campionati mondiali su strada con tre ori nella cronometro, nella prova su strada e nelle staffetta mista.

Alex Zanardi e il richiamo dei motori

Si riconferma nel 2014 campione nelle sue specialità e prima di vincere anche i campionati mondiali del 2015 in Svizzera, Alex Zanardi sente nuovamente il richiamo del rombo di un motore.

Decide di rimettersi alla guida di una BMW, una Z4 GT3 per partecipare alla Blanpain Sprint Series. E l’anno successivo si tuffa addirittura nella 24 Ore di Spa. Nel 2016 è al Mugello per la gara conclusiva del Campionato Italiano Gran Turismo e non fa una semplice passerella.

Alex Zanardi vince gara 2. Non ha ancora smesso: soltanto a gennaio scorso era in pista per la 24 Ore di Daytona, sempre a bordo di una BMW, una M8 GTE, alternandosi nella guida con Jesse Krohn, John Edwards e Chaz Mostert.

Anche qui ottiene un risultato, come nono nella categoria. Non solo sport nella sua vita entusiasmante: presta la voce nella serie di cartoni Roary the racing car e devolve il compenso in beneficenza.

Ci prova gusto e doppia anche Guido in “Cars, motori ruggenti”, in “Cars 2” e “Cars 3”. Una scanzonata voce in dialetto bolognese.

 

Ultima modifica: 3 Aprile 2019