Cinture di sicurezza e auto d’epoca: cosa sapere

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Per alcuni automobilisti allacciarsi le cinture di sicurezza è sempre stato un passaggio superfluo. Quando si è presi dalla fretta si tende a tralasciare qualche dettaglio. Ed entrare in macchina e inserire le chiavi nella toppa senza metterci la cintura è uno di questi casi.

Tempo fa, era persino concesso dalla legge salire in auto e partire senza cinture allacciate.

Oggigiorno però, allacciarsi le cinture di sicurezza è diventato un gesto di primaria importanza non solo per evitare multe salate, avendo violato il Codice della Strada, ma soprattutto per salvaguardare la sicurezza dell’automobilista e dei passeggeri. Fortunatamente molti lo compiono oramai senza neanche accorgersene.

Solo da qualche anno infatti, oltre al buon senso di un autista, è il Codice della Strada che impone di allacciarsi le cinture di sicurezza. E da quando c’è il timore di una multa improvvisa quando si è alla guida di una vettura, la paura più grande diventa non farsi beccare senza cinture di sicurezza dalle autorità piuttosto che aver timore della propria incolumità.

Come abbiamo già accennato, non sempre allacciarsi le cinture di sicurezza è stato obbligatorio. Anzi, è recente la modifica alla legge che prevede l’obbligo delle cinture anche per i passeggeri dei sedili posteriori. Gli unici automobilisti che possono tirare un sospiro di sollievo in certi casi, sono i proprietari di auto d’epoca. Questa categoria di veicolo infatti è esente dal mostrare ai controlli le apposite cinture di sicurezza allacciate.

È obbligatorio?

 

L’obbligo delle cinture di sicurezza in Italia fu imposto a partire dal 1976 con un articolo del Codice della Strada, dopo che Francia, Stati Uniti d’America e altri paesi europei avevano già aderito. Nel 2006 poi la legge fu modificata per imporre l’allacciamento delle cinture di sicurezza anche ad ogni altro passeggero nell’auto.

La legge parla chiaro anche se la questione delle cinture di sicurezza non è mai stata accolta da un voto unanime. Questo per vari motivi che riguardavano soprattutto la sicurezza dell’automobilista e dei passeggeri. Infatti, quando le cinture di sicurezza furono inventate agli inizi del 1900, furono abolite poco dopo perché essendo fatte in cuoio causavano il soffocamento dei passeggeri. Per questo motivo non si diffusero fino alla metà del ‘900, introdotte inizialmente su alcune automobili per gli sport automobilistici, le quali facevano da ausilio per il sostegno del corpo durante le rapidissime accelerazioni che lo sport prevede. Solo dopo numerosi test, e quindi risultata evidente la positività delle cinture sulle auto, negli anni ’60 furono finalmente prodotte in serie e messe in commercio. In particolare si ritenne evidente la loro capacità di ridurre l’impatto del torace con il volante, in caso di incidente stradale.

Oggi le cinture allacciate sono alla base della guida stessa. Vanno tenute anche se si deve percorrere un brevissimo tratto.

Ove previsto, l’utilizzo delle cinture di sicurezza è quindi obbligatorio e va rispettato. Il Codice della Strada non perdona sviste o dimenticanze. Se a qualcuno è mai capitato di esser fermati senza cinture allacciate, una multa che va dagli 80 ai 300 euro sicuramente non sarà dimenticata tanto presto. Oltre a 5 punti sulla patente in meno.

Per quali vetture non è obbligatorio

 

Alcune classi di automobilisti sono esenti da allacciarsi le cinture di sicurezza. Ad esempio: molte categorie di autorità e forze armate, vigili del fuoco e addetti all’assistenza nel corso di un’emergenza, istruttori di guida durante le lezioni, agenti di vigilanza privati in servizio durante una scorta, i conducenti dei veicoli per la raccolta dei rifiuti in servizio.

Anche gli automobilisti di auto d’epoca sono esenti da allacciarsi le cinture di sicurezza. Proprio così: ad essere esonerate sono anche quelle auto che sono prive degli appositi attacchi per le cinture nella carrozzeria fin dalla prima omologazione. Oppure sono esenti quelle auto d’epoca che sono state immatricolate prima del 1976.

Negli anni ’70 fu una legge comunitaria quella che impose l’obbligo di montare gli appositi attacchi anche alle vetture d’epoca, ma soltanto a quelle omologate dal 1978 in poi. Negli anni 2000, la legge è stata rettificata ed ha introdotto l’obbligo delle cinture di sicurezza anche per le auto immatricolate dal 1976.

L’unica categoria che rimane tuttora esente sono le vetture immatricolate prima del 1976.

Mentre è obbligatorio allacciare cinture di sicurezza anche per le vetture d’epoca se prevedono gli attacchi predisposti. La scelta finale se apporre le dovute modifiche o meno alla propria vettura è a discrezione del buon senso dell’autista, poiché oggi è risaputo il grande valore delle cinture, esse possono salvare la vita in caso di incidente stradale, per cui non è una questione da trattare alla leggera.

Spia cinture di sicurezza

Visto la grande importanza che rivestono, le case automobilistiche hanno recentemente inserito nella plancia delle auto una spia rossa che pone l’attenzione del guidatore proprio sulle cinture. Infatti la spia raffigura un uomo che indossa le cinture nel modo corretto e se si accende significa che l’automobilista ha dimenticato di allacciarle.

Nelle macchine più nuove la spia viene accompagnata anche da un segnale acustico molto fastidioso che non cessa fino a quando le cinture non vengono allacciate. Se un passeggero nei sedili posteriori fa tutto il tragitto in auto con le cinture allacciate e ad un certo punto le slaccia, il dispositivo acustico serve proprio a fargli notare che il viaggio non è ancora finito e di conseguenza deve immediatamente riallacciarle. Una spia rossa evidentemente non bastava, i passeggeri non ci facevano caso, invece il segnale acustico è inconfondibile e assolutamente insistente, rumoroso e fastidioso a tal punto che il passeggero si allaccia la cintura per sfinimento. In questo modo si può fare un viaggio in auto in tutta sicurezza.

Ultima modifica: 26 Aprile 2017