Auto connessa e autonoma, c’è ancora molta confusione

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Avis ha annunciato una nuova ricerca indipendente che esamina 14.000 persone in 14 Paesi europei, evidenziando un gap significativo da parte dei consumatori intorno al futuro della mobilità, con notevoli differenze di consapevolezza e comprensione tra Paesi e fasce d’età.

Le auto connesse sono relativamente sconosciute

Agli intervistati è stato chiesto di scegliere la definizione corretta riferita ad “auto connessa”. Poco più della metà (54%) ha individuato il significato corretto, ossia un’auto “connessa a Internet in grado di comunicare con altri dispositivi”, mentre il 17% degli intervistati era incerto o semplicemente non ha capito il termine. Uno su dieci (13%) ha erroneamente pensato che si trattasse di un’auto collegata ad un alimentatore per caricare la batteria, mentre il 7% ha creduto che fosse un’auto fisicamente collegata ad un’altra.

Poca conoscenza anche riguardo ai veicoli autonomi

La stessa metodologia è stata utilizzata per valutare la comprensione della definizione di “veicolo autonomo”, rivelando ancora una netta lacuna di conoscenze tra i consumatori. Mentre più della metà (56%) degli intervistati ha identificato correttamente il significato di veicolo autonomo come “auto che si guida da sola”, quasi uno su cinque (17%) ha pensato si trattasse di un veicolo guidato da un robot e il 7% ha creduto che fosse un’auto da parcheggiare nel proprio posto auto o lontano dal traffico.

La più bassa comprensione della definizione è risultata essere nella fascia di età compresa tra i 18 e i 23 anni (47%) e tra i 24 e i 36 anni (51%), rispetto al 67% di quelli di età superiore ai 66 anni, nonostante siano i più giovani ad avere maggiori probabilità di scegliere un’auto autonoma rispetto a quella che possiedono attualmente. La più alta propensione a preferire un veicolo autonomo è stata individuata tra persone di età compresa tra i 24 e i 36 anni (49%) e tra i 18 e i 23 anni (47%), rispetto al 26% di persone di età superiore ai 66 anni.

Il Nord e il Sud Europa diviso

La ricerca ha rivelato notevoli differenze nella comprensione di questi due temi chiave del futuro della mobilità nei 14 Paesi europei esaminati. Gli intervistati in Francia hanno avuto la più alta comprensione della definizione corretta di auto connessa (72%), seguiti dagli italiani (71%) e dai portoghesi (68%). Al contrario, la Norvegia ha registrato la più bassa comprensione con il 35%, leggermente dietro la Danimarca (37%) e il Regno Unito (37%).

Sulla corretta definizione di veicolo autonomo, la Germania è in cima alla classifica con il 69%, seguita dall’Austria (68%) e dalla Svizzera (68%). È interessante notare che gli italiani, con un’elevata consapevolezza sulle auto connesse, abbiano registrato la più bassa comprensione del significato di veicolo autonomo (solo il 46%), una percentuale leggermente inferiore a quella dei Paesi Bassi (48%) e di poco superiore a quella della Norvegia (44%).

Il settore deve contribuire a colmare il vuoto

Mark Servodidio, President, International, Avis Budget Group ha commentato. “Questo studio evidenzia differenti livelli di comprensione delle tecnologie riguardanti la mobilità in tutta Europa. Nel nostro settore c’è necessità di educare i consumatori dei diversi mercati e delle varie fasce di età, mettendo in evidenza le innovazioni e le evoluzioni tecnologiche che sono state sviluppate e che hanno contribuito a rendere realtà ciò che una volta era considerata fantascienza. In qualità di brand di mobilità globale con 70 anni di storia, siamo in prima linea in questo contesto in costante cambiamento e continueremo a guidare i nostri clienti in questo viaggio, sviluppando il nostro modello di business per soddisfare le loro esigenze”.

La sicurezza nei veicoli autonomi rimane una preoccupazione

La sicurezza e la responsabilità sono state, forse inevitabilmente, individuate come questioni chiave quando si parla di veicoli autonomi. Sei intervistati su dieci (60%) hanno dichiarato che non si sentirebbero al sicuro se tutte le vetture presenti in strada fossero completamente autonome, mentre la stragrande maggioranza pensa che, al fine di guidare un’auto autonoma, si dovrebbe essere sobri (86%), avere l’età legale per poter guidare (87%) e possedere una patente di guida (87%).

Sulla ricerca

La ricerca è stata effettuata a luglio 2018 da Sapio Research realizzando interviste online tra 14.137 persone adulte nei seguenti quattordici Paesi, con un minimo di 1000 intervistati per Paese: Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Austria, Svizzera, Norvegia, Danimarca e Svezia.

Ultima modifica: 19 Settembre 2018