Sicurezza stradale e giovani: 8.000 under 14 morti in Europa in 10 anni

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In Europa, negli ultimi dieci anni, 8.000 tra bambini e ragazzi under14 sono morti a causa di incidenti stradali: il 50% viaggiava a bordo di un’auto, il 33% è stato investito mentre camminava o attraversava la strada, il 13% andava in bicicletta. Ogni 13 under 14 che muoiono in Europa, 1 (il 7.7%) muore per incidente stradale.

Sicurezza stradale e giovani, un quadro poco confortante

È il quadro, assai poco confortante, che emerge dal “Rapporto sulla sicurezza dei bambini”, presentato dall’European Transport Safety Council (Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti), di cui è parte anche l’Automobile Club d’Italia.

In Italia – nonostante il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale “Orizzonte 2020” abbia adottato la Vision Zero per i bambini – nel 2016, 49 under14 sono morti sulla strada.

Il 2 maggio prossimo la Commissione Europea dovrebbe annunciare un aggiornamento – atteso da quasi dieci anni – relativo alla regolamentazione della sicurezza dei veicoli. Mentre l’Unione Europea sta mettendo a punto la strategia per la sicurezza stradale per il prossimo decennio.

Secondo l’ETSC, per evitare che così tanti giovanissimi muoiano sulle strade, è fondamentale introdurre misure che moderino la velocità. Per questo, il Consiglio invita con forza la Commissione Europea a richiedere che tecnologie come ISA (Intelligent Speed Assistant; il sistema intelligente di adattamento della velocità) e AEB (Automated Emergency Braking; la frenata automatica di emergenza) siano di serie sulle auto nuove.

Le parole di Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo dell’ETSC

“Tecnologie ‘smart’, economicamente vantaggiose e collaudate come il sistema di adattamento intelligente della velocità e la frenata automatica di emergenza sono fondamentali per salvare la vita dei giovanissimi. Come lo sono le cinture di sicurezza. Il vero cambiamento, però, si realizzerà solo quando, queste tecnologie saranno montate di serie su tutte le auto nuove. E non saranno solo optional per pochi”.

Un problema di sicurezza in tutta Europa

Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità stimi che l’uso dei seggiolini garantisca l’80% di probabilità di salvare una vita, il rapporto ETSC evidenzia come assenza, scorretta installazione o inadeguatezza di tali sistemi rappresentino ancora un serio problema. In tutti i paesi dell’Unione Europea.

ETSC invita, inoltre, gli Stati europei a ridurre l’IVA sui seggiolini. Seguendo l’esempio di Cipro, Croazia, Gran Bretagna, Polonia e Portogallo. E chiede più Zone30 intorno alle scuole e nelle aree pedonali.

Ultima modifica: 2 Marzo 2018