Omicidio stradale: la legge funziona, pirateria in calo

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Qualcuno aveva dubbi sulla utilità della legge sull’omicidio stradale. Questa analisi di Giordano Biserni, direttore dell’ASAPS, che riportiamo, appare esaustiva. I numeri sono piuttosto chiari. Il provvedimento sta funzionando. Anche come deterrente: ed è in ogni modo un risultato.

Ancora non sappiamo in modo chiaro se la legge n.41 del 2016 inciderà sensibilmente sulla sinistrosità e in particolare sulla mortalità stradale. Ma le “mine allarmanti” disseminate sul suo percorso sembrano proprio disinnescate.

 

Sulla massa di arresti ha già risposto il Servizio Polizia Stradale quando ci ha informato che nei primi 15 mesi dall’entrata in vigore della legge gli arresti obbligatori effettuati dalla Specialità sono stati appena 32. Quindi è facile calcolare che in 12 mesi, aggiungendo gli arresti effettuati dai Carabinieri e dalle Polizie Locali (poche decine) si arriverà intorno a 100 o 130 click di manette. Esattamente come aveva previsto l’ASAPS alcuni mesi prima dell’approvazione della legge 41.

Per la pirateria stradale il disinnesco arriva dai dati del decennale Osservatorio ASAPS. Intendiamoci le omissioni di soccorso sono sempre molte!

I numeri

 

Ma i dati del report del primo semestre ci dicono che le piraterie gravi (con morti e feriti) sono in discreto calo. 508 episodi contro i 556  dello stesso periodo del 2016, 48 in meno e -8,6%. I feriti sono stati 564 rispetto ai 664 del primo semestre 2016, -15,1%.

I morti sono stati 48 (prevalentemente pedoni 23 e ciclisti 10) contro i 52 dello scorso anno. Quattro in meno -7,7%. Interesssante poi il dato del calo delle ebbrezze accertate quasi immediatamente dopo la fuga e l’individuazione del pirata (l’identificazione nei giorni successivi ovviamente rende vano l’accertamento). 32 positivi contro i 47 dello scorso anno – 31,9%.

C’è da dire che nel settimo mese, quello di luglio, di cui l’ASAPS ha già elaborato i dati, le cose sono andate un po’ peggio. Tuttavia il calo degli episodi 612 contro 651 rimane del 6%, quello dei feriti 672 contro 795 è del  15,5%. Sono cresciuti i decessi, ma il dato generale dice ancora 62 vittime mortali contro le 63 dei primi 7 mesi del 2016 – 1,6%.

Le conclusioni

 

Insomma vuoi vedere che gli automobilisti anziché spaventarsi e darsi alla fuga, cominciano a riflettere sulla non convenienza e sulle conseguenze che si farebbero ben più gravi?
Sarebbe già un bel risultato.

 

Giordano Biserni


Presidente ASAPS

Omicidio stradale: la legge funziona, pirateria in calo

Ultima modifica: 25 Settembre 2017