Omicidio stradale, la legge compie un anno. L’analisi di ASAPS

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Omicidio stradale, la legge compie un anno. La numero.41  del 23 marzo 2016 ha passato i dodici mesi. Con risultati certamente non negativi. ASAPS, l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, a firma del direttore Giordano Biserni, fa un’analisi. Che condividiamo appieno. E riproponiamo.

E’ già passato un anno – è appena passato un anno –   da quando la legge n.41 “Introduzione del reato di omicidio stradale e del reato di lesioni personali stradali” è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, entrando poi in vigore dal 25 marzo 2016.

E noi dell’ASAPS intendiamo festeggiarlo questa  sorta di simbolico primo compleanno con una virtuale torta e una candelina. La legge  se la merita la torta a giudicare dai primi parziali risultati degli incidenti stradali e delle vittime nel 2016 e nei primi mesi del 2017.

Lo sappiamo qualcuno non festeggerà. Qualcuno storcerà il naso perché aveva preconizzato che la legge 41 non avrebbe portato nessun risultato.  Anzi avrebbe fatto incrementare le fughe dopo gli incidenti, in particolare dopo quelli mortali. 

I denigratori della legge oltre che averla definita “barbara” e approvata “di pancia”,  inutile, un’offesa al sistema giuridico e altro ancora, avevano previsto anche arresti “seriali” carceri riempite da gente comune, casalinghe e insegnanti che per aver commesso un errore alla guida e avere ucciso qualcuno avrebbero affollato fino al soffocamento le patrie galere.

Non è andata così. Nessun tintinnio di manette. Gli arresti obbligatori per Omicidio stradale nel 2016 sono stati nell’ordine di poche unità. Ma quello che è più importante è il fatto che gli incidenti, soprattutto quelli gravi e mortali rilevati nel 2016 da Polizia Stradale e Carabinieri, secondo i primi dati forniti dal Ministero dell’Interno, fanno segnare un calo del 5% e del 5,6% nel periodo aprile dicembre 2016. Ovvero quando la legge è entrata in servizio permanente effettivo.

Calo che non è per niente male!  Ancora migliori i dati dei primi due mesi del 2017 con gli incidenti mortali in calo del 14,9% e la mortalità – 5,5% (ricordiamo l’incidente del pullman ungherese del 20 gennaio nel quale morirono 16 persone nel tragico impatto che ha quindi inciso sulla percentuale dei morti).

Altrettanto positivi sono i primi dati degli incidenti stradali gravi e mortali forniti dall’ANCI. E relativi ai rilievi delle Polizie Locali (che intervengono nel 65% dei sinistri) nelle 10 città capoluogo di regione e anche in questo casi gli arresti sono stati rarissimi. 

C’è ancora strada da fare

Certo la legge avrà bisogno di alcuni ritocchi e modifiche. In particolare nella parte relativa alla revoca della patente per 5 anni per le lesioni gravi.

Apprendiamo che forse una prima modifica sulla procedibilità non d’ufficio ma a querela per le lesioni gravi non conseguenti ai comportamenti pericolosi  indicati nell’articolo 590 bis della legge n.41,  potrebbe essere inserita nel provvedimento di  riforma del processo penale in via di approvazione nel Parlamento. E questo cambierebbe molto le cose anche nei termini della revoca della patente.

Noi per ora siamo soddisfatti e la legge nel suo impianto originale non si tocca! E soffiamo sulla candelina della torta!

Giordano Biserni
Presidente ASAPS

Ultima modifica: 29 Marzo 2017