Mercato auto a gennaio +3,36%, nonostante l’effetto elezioni

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Mercato auto a gennaio: numeri ok. In gennaio sono state immatricolate in Italia 177.822 autovetture con un incremento sullo stesso mese del 2017 del 3,36%. Si tratta di un risultato in linea con le previsioni formulate dal Centro Studi Promotor per il mercato auto, che, dopo le crescite del 16% sia nel 2015 che nel 2016 e dell’8% nello scorso anno, nel 2018 dovrebbe crescere ancora, ma con un tasso di sviluppo più contenuto (+4%).

Il risultato di gennaio risente della frenata di alcune case automobilistiche sui km zero e comincia anche ad essere influenzato dalla tendenza al rinvio delle decisioni di acquisto importanti che generalmente si manifesta in coincidenza con appuntamenti elettorali decisivi, come è quello del 4 marzo prossimo.

Immatricolazioni di autovetture per marca – Gennaio 2018

Tra i Marchi italiani spicca Alfa Romeo con 4.520 unità vendute per una crescita del +28% rispetto a al gennaio 2017. Stelvio leader tra i SUV di segmento con 1.141 unità, distanziando la concorrenza Audi, BMW e Mercedes.

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L’incertezza del quadro politico ha d’altra parte già influenzato anche il clima di fiducia determinato dall’Istat per le imprese il cui indice in gennaio è sceso a quota 105,6 da 108,7 di dicembre, mentre una contrazione più contenuta si è avuta per il clima di fiducia dei consumatori (da 116,6 a 115,5). Ed anche il clima di fiducia degli operatori auto, determinato dal Centro Studi Promotor, in gennaio accusa un calo (da 44,6 di dicembre a 39,3 di gennaio).

Dopo la flessione di dicembre, le motorizzazioni diesel tornano in territorio positivo con un +3,8% ed una quota in sostanza stabile al 55,2% del totale, sostenuta dalle vendite a società e noleggio, mentre le immatricolazioni flettono del 12% nell’area delle vendite a privati.

TOP 10 PER SEGMENTO

Le motorizzazioni a benzina perdono oltre 1 punto di quota (al 32,6%), mentre rimangono stabili le vendite del Gpl dopo l’incremento del 30% dello scorso anno. Stabile in quota anche il metano e si conferma forte il gradimento degli automobilisti verso le vetture ibride che crescono di oltre il 50%, raggiungendo il 4% del totale mercato. Nonostante la numerosità ancora bassa, le motorizzazioni elettriche in gennaio vedono aumentare le vendite del 38,3%, con una significativa quota del 30% nel canale privati.

I segmenti confermano tutti un buon andamento, ad eccezione delle city car che nel mese contraggono le vendite del 15,5%, scendendo al 15,6% di quota di mercato. Si portano, invece, quasi tutte in territorio negativo le carrozzerie analizzate, con l’esclusione dei SUV (fuoristrada e crossover) che insieme giungono a rappresentare quasi il 37% del mercato di gennaio, un livello record ed in crescita di 8,6 punti percentuali. L’area geografica del Nord Est è quella che si distingue per l’incremento maggiore delle vendite, a fronte di una stabilità del Nord Ovest e del Centro Italia.

Ok anche l’usato

Il mercato delle vetture usate, infine, parte in crescita: sono, infatti, 392.268 i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario, in attesa della rivendita al cliente finale), che si confrontano con i 378.270 passaggi del gennaio 2017, un incremento del 3,7%.

Gli acquisti dei privati hanno segnato una flessione del 6,3%, con una quota che perde ben 6 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, fermandosi al 57% del totale. Le società incrementano le vendite del mese di oltre 1/4 (nonostante il sostanzioso incremento del 33% dello scorso anno), raggiungendo il 20,2% di quota, spinte da un aumento del 28% delle autoimmatricolazioni e del 18% delle società vere e proprie.

Crescita a doppia cifra anche per il noleggio, al +15,5% (+2,4 p.p. di quota), grazie – in particolare – al contributo del noleggio a breve termine che segna un +26,2% a fronte comunque di un buon +9,3% del lungo termine.

La fiducia degli operatori auto è stata influenzata, oltre che dall’incertezza del quadro politico anche dal mancato rinnovo dei superammortamenti per l’acquisto di autovetture strumentali. In ogni caso, le previsioni degli operatori intervistati a fine gennaio dal Centro Studi Promotor sono sostanzialmente positive: il 64% prevede domanda stabile sui buoni valori attuali, mentre il resto si divide equamente tra coloro che esprimono attese di rafforzamento della domanda e coloro che invece ne ipotizzano un indebolimento.

La ripresa tiene

Il mercato dell’auto può comunque contare sulla tenuta della ripresa ed anzi, probabilmente, su un suo rafforzamento sia nel mondo che in Italia, come ha previsto recentemente il Fondo Monetario Internazionale. Tra l’altro, gli ultimi dati diffusi sull’occupazione nel nostro Paese indicano una tendenza al miglioramento. In dicembre il tasso di disoccupazione è sceso ulteriormente portandosi al 10,8%, valore che non si vedeva dal 2012.

Va poi segnalato che in Italia è ancora elevata la quota di domanda di autovetture insoddisfatta accumulatasi durante la crisi che il Paese si è lasciato alle spalle a partire dal 2015. E a ciò si aggiunge che la fortissima innovazione che sta interessando l’offerta di autoveicoli esercita una forte pressione sulla domanda anche in Italia. Sulla base di queste considerazioni, il Centro Studi Promotor conferma le sue previsioni per il mercato automobilistico italiano e cioè 2.050.000 immatricolazioni nel 2018 e 2.200.000 nel 2019.

Ultima modifica: 2 Febbraio 2018