Land Rover Discovery Sport, la prova con i motori mild hybrid | VIDEO

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Nel pianeta Land Rover, Discovery incarna il concetto di avventura sposato al tema della famiglia.

Se Range Rover è l’eleganza e Defender lo stile duro e puro, Discovery è la flessibilità, la capacità di modellarsi sulle esigenze del guidatore e di chi abita l’auto insieme a lui.

Land Rover Discovery Sport 64

È un identikit che si applica in modo perfetto anche alla nuova Discovery Sport, best seller del marchio Land Rover per tre anni con quasi 500 mila unità vendute in tutto il mondo.

La nuova versione, testata a Barcellona lungo la strada che si inerpica oltre Montserrat e su un circuito offroad molto severo, tiene fede alle attese.

Il cofano a conchiglia e la linea di cintura inclinata rimandano al modello classico ma le proporzioni sono ottimizzate e offrono all’auto un look più sportivo.

Gli spazi rimodulati dalla nuova piattaforma Premium Transverse Architecture offrono 24 configurazioni possibili dei sedili e una capacità del vano bagagli che arriva a 1794 litri.

Netto salto di qualità anche per le motorizzazioni con due propulsori 4 cilindri 2.0 benzina e diesel abbinati ad un alternatore a 48 Volt.

Ne deriva un sistema MHEV mild hybrid che riduce emissioni e consumi fino a una soglia massima di 140 g/km e 6,9 litri per 100 km nella versione più risparmiosa.

A mesi arriverà anche una versione plug in, con ricarica elettrica alla spina, combinata con un 3 cilindri benzina. Disponibile da settembre anche in Italia, Discovery Sport ha un prezzo d’ingresso di 39.000 euro.

Ma le versioni più accessoriate, con cambio automatico a 9 rapporti e sistema ibrido, superano i 50 mila euro di listino fino al top di gamma, HSE da 250 cv, che costa 66.250 euro.

Discovery Sport su strada

Nella prova di Barcellona le due versioni mild hybrid, benzina e diesel, rispondono bene alle attese. Marcia fluida e sicura, scalate naturali anche quando la velocità di impenna, silenzio ovattato nell’abitacolo con fruscii e rumori ridotti al minimo.

Molto interessante la soluzione dello specchietto retrovisore che con il semplice tocco di un interruttore diventa uno schermo video sul quale appare ad alta definizione la zona retrostante.

Una telecamera posta sul tetto garantisce un campo visivo molto più ampio e preciso. Un modo efficace per garantirsi la massima sicurezza anche quando la parte posteriore dei veicolo è occupata da materiali o oggetti che limitano l’uso del normale specchieto retrovisore.

Ma per testare la vera pasta di Discovery Sport non c’è nulla di meglio di un percorso offroad costellato di ostacoli naturali e brusche impennate. Qui si esaltano le doti del nuovo telaio, più rigido del 13%, e il lavoro delle sospensioni intelligenti che mostrano la loro piena affidabilità.

L’auto supera con naturalezza guadi, dislivelli, piani inclinati e ponti di tronchi. Anche sui terreni più tormentati l’assorbimento degli urti è morbido e naturale. E quando il fondo è particolarmente insidioso, la tecnologia Ground View viene in soccorso con una telecamera posta sotto la scocca, che consente di evitare ostacoli e sassi sporgenti. La trazione 4×4, abbinata al sistema Terrain Response 2, rileva il tipo di terreno e ottimizza le reazioni del veicolo. E così anche un insidioso percorso fuoristrada può diventare una piacevole avventura.

Giuseppe Tassi

Ultima modifica: 27 Settembre 2019

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