E-GAP, il CEO Luca Fontanelli racconta la ricarica innovativa per auto elettrica

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La ricarica delle auto elettriche una delle chiavi del futuro prossimo della mobilità. E-GAP è un protagonista in questo settore, Luca Fontanelli, CEO dell’azienda, illustra la struttura e le novità.

E-GAP è attivo a Roma e Milano dal 2019 e presto sarà disponibile in altre città italiane ed europee. Da quali esigenze di mercato nasce l’azienda e come procede l’attività?

Lo sviluppo di una infrastruttura fissa di ricarica ha dei limiti evidenti e ben visibili a tutti sia dal punto di vista della velocità di sviluppo che della “potenza” energetica che è in grado di distribuire: entrambi i punti non possono essere superati facilmente perché richiedono tempo e investimenti non sostenibili nel breve periodo e difficilmente ammortizzabili economicamente nel lungo periodo. E’ a partire da questo gap evidente, e che riguarda non solo l’Italia ovviamente, che nel 2019 nasce E-GAP con la sua modalità di ricarica innovativa e complementare ai sistemi classici di ricarica. 

Grazie alla nostra tecnologia, brevettata e pensata in Italia, l’azienda è diventata in poco tempo il primo operatore di ricarica mobile, on-demand e sostenibile per auto elettriche in Europa. Abbiamo stravolto il paradigma di ricarica: è la colonnina a raggiungere l’auto elettrica da ricaricare con il nostro Van e non viceversa. La nostra flotta è poi totalmente elettrica e l’energia con cui ricarichiamo le vetture dei nostri clienti è totalmente Green. Il cliente prenota comodamente la sua ricarica tramite App e riceve in poco tempo l’energia, erogata in modalità fast e senza che sia necessaria la sua presenza. 

Dopo un inevitabile rallentamento causato dal lockdown e dalla pandemia, il nostro servizio e la nostra attività è ripartita rapidamente e procede molto bene: nelle scorse settimane abbiamo annunciato l’apertura del servizio a Bologna e l’approvazione del nostro piano industriale triennale che prevede investimenti per 200 milioni di euro, destinati principalmente all’ampliamento dell’infrastruttura mobile di ricarica, all’espansione della gamma di prodotti nonché all’apertura in nuovi Paesi e in circa 200 città tra Europa e Stati Uniti.

Il PNRR prevede ben 68,6 miliardi per la “rivoluzione verde e transizione ecologica”. A che punto siamo in Italia nella diffusione della mobilità elettrica? A vostro avviso si vedono già i primi effetti di questi investimenti nel Paese?

Secondo un recente studio di Motus E il sistema di ricarica elettrica pubblica italiana, prevalentemente “on-grid”, si avvale di più di 19 mila charge point in circa 10 mila stazioni pubbliche distribuite sul territorio italiano in maniera non omogenea: il 57% circa delle infrastrutture è infatti dislocato nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle isole. 

Nonostante il quadro attuale delle infrastrutture di ricarica in Italia sia recentemente migliorato, resta notevolissimo il divario italiano con gli altri Paesi UE. Secondo un recente studio dell’Associazione dei costruttori europei di automobili (Acea) il 70% delle stazioni di ricarica presenti nell’Unione europea è concentrato in soli tre Paesi: Paesi Bassi, Francia e Germania. Nel dettaglio, dunque, il 70% delle colonnine è concentrato sul 23% del territorio comunitario e, tra i Paesi dell’Unione europea, l’Italia si posiziona solo al quarto posto, con le sue infrastrutture che costituiscono il 5,8% di tutte le colonnine del Continente.

Se registriamo una crescente attenzione delle Istituzioni a investire sulla mobilità elettrica al momento notiamo anche, purtroppo, che gli incentivi alle infrastrutture di ricarica sono indirizzati esclusivamente verso quelle fisse mentre nessun sostegno viene riconosciuto alle soluzioni di ricarica mobili, le quali come detto vanno secondo noi intese come una soluzione complementare necessaria in quanto consente di non gravare sulla rete locale ma anzi di sussidiarla nei momenti di picco che si verranno a creare con la crescente diffusione delle auto elettriche.

Si può quindi affermare che il percorso intrapreso già da qualche anno sia stato notevole in termini percentuali ma ancora la strada da fare è molto lunga per raggiungere gli standard europei e italiani richiesti. Anche per questo ci auguriamo che i fondi del PNRR mostrino i loro primi effetti già nei prossimi mesi.

L’obiettivo che si è posto il governo italiano con il PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) è quello di raggiungere la quota di 6 milioni di auto elettriche nel 2030. Lo ritiene un target raggiungibile? E quali crede che siano le prospettive della mobilità elettrica in Italia?

In materia di tutela ambientale, il settore automobilistico ha davanti a sé obiettivi sfidanti: non solo il raggiungimento della quota di 6 milioni di auto elettriche nel 2030, ma anche il taglio delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030, previsto dal recente pacchetto europeo “Fit for 55”.

Secondo uno studio del Politecnico di Milano da noi commissionato negli scorsi mesi (E-mobility: le sfide del settore per una ricarica elettrica di prossimità. Analisi costi-benefici tra tecnologia di ricarica on-grid e off-grid”), la progressione della crescita del numero di auto elettriche immatricolate è in forte aumento: nel corso del 2020 sono state immatricolate in Italia 59.875 auto elettriche (+251% rispetto all’anno precedente) e nei primi quattro mesi del 2021 sono state registrate 41.270 vetture elettriche immatricolate, pari a circa il 70% dell’immatricolato elettrico di tutto il 2020. 

Molto però dovrà ancora essere fatto per raggiungere i target attesi a livello europeo. La scommessa, al momento vincente, di E-GAP è proprio quella di incentivare ulteriormente le persone a comprare auto elettriche mettendo a disposizione una modalità di ricarica comoda e rapida che, non sostituendosi ma affiancandosi a quella on grid, raggiunga il cliente ovunque si trovi.

Di fatto E-Gap può svolgere il ruolo di acceleratore del mercato della mobilità elettrica aiutando anche le case costruttrici a facilitare la conversione del parco auto circolante integrando la soluzione di ricarica nella propria proposta commerciale, convincendo così gli “indecisi” o chi non ha un punto di ricarica domestica a passare alla guida elettrica.

I sistemi di ricarica off grid come il vostro quanto possono incidere nell’accelerare la diffusione della mobilità elettrica?

Le caratteristiche distintive e vincenti dei sistemi di ricarica off grid come il nostro sono molte. Su tutte la rapidità (forniamo una ricarica fast charge), la mobilità, grazie al raggiungimento del veicolo ovunque si trovi, la sostenibilità, perché i nostri van sono elettrici e l’energia proviene da fonti rinnovabili, e infine l’accessibilità on demand al servizio, poiché il van è prenotabile tramite App Android e Apple, un elemento tecnologico fondamentale che consente al cliente di geolocalizzarsi ed essere raggiunto in poco tempo dall’operatore. 

Inoltre la crescita della domanda di energia elettrica genera una recente e più complessa sfida, connessa alla gestione dei picchi di potenza: è noto infatti che ricariche più rapide richiedono una maggiore potenza, benchè per tempi più brevi. Il nostro sistema di infrastrutture intelligenti, gestite con avanzate tecnologie informatiche per il controllo e la gestione remota, è in grado di supportare anche questa tendenza, e anche per questo riteniamo che la ricarica elettrica on demand rappresenterà il futuro della mobilità sostenibile trovando una sempre maggiore diffusione sul territorio italiano e all’estero. 

Se a tutti questi elementi aggiungiamo anche il nuovo piano tariffario che abbiamo lanciato recentemente, e che prevede per i clienti sia il raddoppiamento dei kWh erogabili allo stesso prezzo sia la semplificazione dei tempi di intervento, con l’eliminazione dell’attuale slot di ricarica entro le 24 ore, si può capire chiaramente quanti e quali siano i vantaggi della ricarica off grid come la nostra.

La mobilità elettrica può essere incentivata anche tramite accordi con case automotive e aziende. Voi come vi state muovendo in tal senso? 

Nell’ultimo anno la nostra strategia di diffusione del servizio ha puntato prevalentemente su accordi B2B, con case automobilistiche, come Fiat e Free2Move (PSA), con concessionarie auto di Milano e Roma, come Merbag (Mercedes), Carpoint (Volkswagen) e l’Automobile Roma (Audi), e anche con grandi aziende come Europassistance, AXA e Poste. La ragione alla base di questa scelta strategica è che riteniamo che il miglior modo per incentivare l’utilizzo della nostra ricarica mobile sia andare a intercettare non solo coloro che già hanno l’auto elettrica ma anche coloro che stanno valutando di comprarla e che ricercano la massima comodità e semplicità per passare da un auto a combustione a un auto non inquinante: in tal senso le Case costruttrici e i rispettivi dealers sono i primi interlocutori con cui chi vuole comprare un auto deve relazionarsi sin da subito.

Scegliere di guidare un’auto elettrica con E-Gap è molto semplice: avere una colonnina fast on demand in città consentirà a molti di affrontare con serenità la scelta di operare il proprio “passo” verso la mobilità sostenibile del futuro.

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Ultima modifica: 14 Dicembre 2021