Ferrari, utili ok nel 2018 e per il 2019 punta a crescere

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L’obiettivo è quello di vincere il titolo mondiale di F1 e riportarlo a Maranello quest’anno, investendo ancora di più sulle «rosse» pilotate da Vettel e Leclerc.

Ma se il 2018 della Ferrari è stato avaro di soddisfazioni in pista ne ha riservate molte di più sul fronte dei risultati finanziari. La casa del Cavallino Rampante, infatti, ha chiuso l’ultimo esercizio con target raggiunti o superati.

E quest’anno e il prossimo farà ancora meglio battendo nel 2020 gli obiettivi del piano al 2022. Parole, quelle pronunciate ieri dall’ad Ferrari Louis Camilleri presentando i conti del 2018, che hanno spinto il titolo in Borsa con un maxi rialzo dell’11,02% a 108,6 euro.

L’anno scorso Ferrari ha venduto 9.251 vetture con una crescita del 10,2% e con ricavi netti rimasti pressoché stabili a 3,4 miliardi di euro (+0,1%). Quest’anno, grazie anche al lancio di cinque nuovi modelli e la prima Ferrari ibrida con prestazioni da supercar (mentre quella completamente elettrica arriverà «sicuramente dopo il 2022») è previsto un aumento di oltre il 3% con 3,5 miliardi di ricavi e un ebitda adjusted tra 1,2 e 1,25 miliardi.

Ferrari 488 Pista
Ferrari 488 Pista

Ma se quota 10mila vetture è sempre più vicina, la crescita dei volumi, ha spiegato Camilleri, «non continuerà a questi livelli, poi ci sarà un focus su ricavi e margini». I margini del 2018 sono stati comunque più che soddisfacenti con un balzo del 46% dell’utile netto a 787 milioni mentre quello adjusted (senza componenti straordinarie) è cresciuto del 20% a 645 milioni. L’indebitamento industriale netto è pari a 340 milioni (240 escludendo l’acquisto di azioni proprie) mentre il free cash flow industriale a 405.

Ferrari Portofino
Ferrari Portofino

«Siamo soddisfatti dei risultati, abbiamo raggiunto e superato tutti gli obiettivi – ha commentato Camilleri –. E’ stato un anno solido e di crescita sostenuta, entriamo nel 2019 fiduciosi di raggiungere i target».

Nella conference call con gli analisti, l’ad del gruppo di Maranello, dopo aver escluso un’integrazione con Maserati («sarebbe una distrazione aggiungere un altro brand») ha ricordato anche che Ferrari non è immune alle tensioni internazionali, dalla guerra dei dazi alla Brexit, ma «è straordinariamente resiliente».

Per Camilleri la prima parte del 2019 sarà più difficile ma ci sarà un recupero nel secondo semestre, grazie ai lanci fatti a fine 2018 e a un portafoglio ordini «forte».

I nuovi modelli che saranno presentati quest’anno permetteranno a Ferrari non solo di entrare in nuovi segmenti ma anche di avere un miglioramento del mix prezzi.

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I modelli trainanti

Il rialzo delle vendite nel 2018 – su cui hanno influito positivamente anche le personalizzazioni – è stato trainato dal più 19,6% dei modelli a 12 cilindri guidati dalla 812 Superfast mentre la crescita delle vetture a 8 cilindri (+7,3%) è stata favorita dal lancio della Portofino e dalla recente introduzione della serie speciale 488 Pista. Infine, a livello geografico, la regione Emea ha registrato un aumento di vendite del 13,1%, le Americhe del 6,7, Cina Hong Kong e Taiwan del 12,6 e il resto della zona Asia-Pacifico del 7,8%.

Achille Perego

Ultima modifica: 1 Febbraio 2019