FCA, utile a 2,7 miliardi, mantiene le promesse e brinda in borsa

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Fiat Chrysler Automobiles chiude l’esercizio 2019 con un quarto trimestre record che ha permesso di archiviare l’anno con un un utile netto di 2,7 miliardi di euro, in calo del 19% rispetto al 2018, ma sufficiente per confermare i target fissati al 2020.

Manley
Mike Manley

“Anno storico”

E il mercato applaude, con una risalita del titolo del 3 per cento subito dopo l’annuncio dei risultati. «Il 2019 è stato un anno storico per Fca. Abbiamo continuato a creare valore per i nostri azionisti e intrapreso iniziative mirate alla crescita futura rafforzando in modo sostanziale la nostra posizione finanziaria, impegnandoci a investire in prodotti chiave e perfezionando un Combination Agreement con Psa», ha affermato l’ad di Fca Mike Manley commentando i risultati.

FCA-PSA, il comunicato ufficiale della fusione

La fusione con PSA

Il gruppo conferma che il cantiere per la fusione tra Fca e Psa è ben avviato. E che «dovrebbe chiudersi alla fine del 2020 o all’inizio del 2021». L’operazione, aggiunge il Lingotto, «genererà sinergie che a regime sono stimate in circa 3,7 miliardi di euro su base annuale».

In particolare il bilancio della casa italo americana registra un utile netto adjusted di 4,3 miliardi di euro (-9%). Mentre i ricavi netti sono stati di 108,1 miliardi, in calo del 2% rispetto all’esercizio precedente.

L’ebit adjusted è stato pari a 6,7 miliardi, con un margine al 6,2%. Un dato trainato dai risultati record in Nord America e dal miglioramento registrato in America Latina.

Il cash flow delle attività operative è salito del 14% a 10,77 miliardi. Risultati in linea con gli obiettivi per il 2019. Alla luce di ciò la casa automobilistica guidata da Mike Manley ha confermato la guidance per il 2020.

In particolare, il gruppo «si aspetta che la forte performance continui anche nel 2020». E ha confermato i target di un ebit adjusted sopra i 7 miliardi, di un eps diluito adjusted superiore a 2,80 euro e un free cash flow industriale oltre i 2 miliardi.

Anche se a causa del coronavirus «potrebbe essere sospesa l’attività di uno degli 11 stabilimenti europei». Mentre sono 730 i milioni riconosciuti da Fca all’amministrazione fiscale italiana per l’accertamento di 2,6 miliardi di asset aggiuntivi rispetto a quelli dichiarati dal gruppo nel 2014, anno della cosiddetta ‘exit tax’ e del trasferimento della sede fiscale della società dall’Italia al Regno Unito.

I numeri emergono dall’accordo stipulato il 20 dicembre scorso da Fca e Agenzia delle Entrate a seguito delle attività di verifica dell’Agenzia ed annunciato ieri dal direttore finanziario del gruppo, Richard Palmer.

Elena Comelli

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Ultima modifica: 7 Febbraio 2020