Il settore auto boccia il Decreto Rilancio: vitali incentivi Euro 6 per tutti i motori

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Il mondo dell’auto boccia il Decreto Rilancio, che ha snobbato uno dei “motori”, di nome e di fatto, dell’economia italiana.

Vi proponiamo il parere del Centro Studi Promotor

Le tre associazioni più rappresentative del settore dell’auto (Anfia, Federauto, Unrae) hanno manifestato profonda insoddisfazione per la mancanza nel Decreto Rilancio di provvedimenti che possano sostenere il mercato dell’auto nella difficilissima congiuntura attuale.

Il Centro Studi Promotor si associa all’insoddisfazione delle associazioni rappresentative del settore dell’auto e segnala nuovamente al Governo che in tutta Europa sono allo studio incentivi che prevedano un consistente contributo a coloro che acquisteranno una vettura Euro 6 con qualsiasi tipo di motorizzazione e rottameranno una vettura di almeno 10 anni di anzianità.

Il Centro Studi Promotor segnala inoltre nuovamente al Governo che la formula più opportuna da seguire è quella dei primi incentivi alla rottamazione del 1997 che prevedevano un contributo per chi acquistava una vettura nuova con contestuale rottamazione di un’auto con oltre 10 anni di anzianità, contributo vincolato alla concessione di uno sconto di pari entità da parte del venditore della vettura nuova.

Il Centro Studi Promotor ricorda anche al Governo che gli incentivi del 1997 determinarono un incremento delle immatricolazioni del 38,8%, non costarono nulla all’Erario in quanto la spesa dell’erogazione degli incentivi venne più che ampiamente coperta dal maggior gettito Iva derivante dalle vetture immatricolate in più per effetto degli incentivi.

Il Centro Studi Promotor ricorda infine al Governo che la Banca d’Italia, nel Bollettino Economico N.30 del febbraio 1998, certificò che gli incentivi del 1997 determinarono un incremento del Pil di 0,4 punti percentuali.

Sottoscriviamo in pieno l’analisi e la proposta del CSP.

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Ultima modifica: 21 Maggio 2020