Autostrade, il punto sul piano di investimenti per l’Emilia Romagna

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Si è tenuto oggi a Bologna il seminario “La rete del futuro. Aspi dialoga con il territorio” dedicato al piano di potenziamento e ammodernamento della rete autostradale in Emilia-Romagna.

L’incontro è stato l’occasione per portare avanti un confronto con le diverse realtà politiche, economiche e sociali del territorio, oltre che per definire l’avvio dei nuovi investimenti per l’efficientamento e il potenziamento delle infrastrutture autostradali del territorio. 

L’Emilia-Romagna è una delle regioni maggiormente interessate dal programma di sviluppo e ammodernamento di Autostrade per l’Italia, con un piano di investimenti di 6,5 miliardi di euro di cui 2,7 miliardi in grandi opere pronte a partire. Un riassetto a tutto tondo della mobilità autostradale che porta avanti la rigenerazione dei tracciati principali della regione, assi portanti dell’economia del Paese, ampliandoli e adeguandoli ai nuovi standard della mobilità, in un’ottica di decarbonizzazione e secondo i principi della sostenibilità.

Si tratta di un ampio piano di investimenti che vede il Gruppo Autostrade per l’Italia – player di primo piano nel settore dell’ingegneria, delle costruzioni, delle tecnologie e dei servizi – operare in sinergia con altre realtà di eccellenza, innescando così una catena del valore senza eguali in termini di capacità industriale sul panorama nazionale. 

Un riassetto che parte dal Passante di Bologna, una tra le principali opere previste dal piano industriale di Aspi, un progetto innovativo per il suo approccio con il territorio e il tessuto urbano, grazie alla capacità di coniugare in un’unica opera benefici in termini di esperienza di viaggio (con 4,5 milioni di ore risparmiate nella percorrenza del tratto) e in termini di riqualificazione urbana, grazie al sostanzioso impegno in opere verdi, mitigazione del rumore e installazione di impianti fotovoltaici.

Un progetto abilitatore fondamentale per la crescita del sistema-Paese di un valore di oltre 1,5 miliardi di euro, cui si aggiungono interventi per altri 250 milioni di euro, al fine di adeguare e migliorare le vie di adduzione al nuovo nodo autostradale e fare un intervento strutturale sulla viabilità urbana ed extraurbana.

A completare il programma del tracciato autostradale emiliano, gli interventi per il potenziamento della A14 tra Ravenna e Bologna San Lazzaro e della A13 tra Ferrara e Bologna. Per quanto riguarda la A14 sono già iniziati i primi cantieri; gli altri progetti viaggiano a livello autorizzativo di pari passo con quello del Passante, per cui si prevede l’avvio delle prime cantierizzazioni per la risoluzione delle interferenze tra la fine dell’anno e l’inizio del 2023.

Diverse anche iniziative a beneficio del territorio, grazie alla realizzazione di interventi, individuati in base alle esigenze delle realtà locali, per migliorare la viabilità cittadina, le vie di collegamento alla rete, ma anche la qualità della vita nelle aree urbane attigue al sedime autostradale, come la tangenziale di Modena, il potenziamento della S.S.16 nel tratto romagnolo e il Progetto Paesaggistico di Restauro e Valorizzazione Ambientale (opere PREVAM). 

Un beneficio per il territorio, anche a livello nazionale, prodotto grazie dall’approccio utilizzato nella progettazione delle nuove opere che coniuga la funzionalità del viaggio all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità: nuovi sistemi di sicurezza e gestione della mobilità, piena espressione del Programma Mercury di Autostrade per l’Italia nato con l’obiettivo di mettere a terra soluzioni rispondenti alle nuove e molteplici esigenze in termini di sostenibilità del viaggio e dell’infrastruttura.

“Oggi abbiamo portato in Emilia-Romagna un format che stiamo replicando su tutti i territori attraversati dalla rete gestita da Autostrade per l’Italia” afferma Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia.

In particolare, è in questa Regione che avvieremo già dalla fine del 2022 il nostro progetto più innovativo da un punto di vista ingegneristico e paesaggistico: il Passante di Bologna rappresenta infatti un unicum nel nostro Paese – e anche in Europa come ha certificato Envision – per la capacità di rispondere alle nuove esigenze della mobilità in termini di capacità, tecnologia e approccio sostenibile. Un’opera che, una volta in esercizio, abbatterà i tempi di percorrenza del tratto e le emissioni di CO2 e potrà costituire il punto di partenza per rendere ancora più performante la viabilità nazionale e regionale. Interventi imprescindibili anche nell’ottica di un rilancio dello sviluppo del territorio e del Paese”.

Aggiunge Tomasi: “Dati i volumi di traffico e l’imprescindibilità di questi nodi, interventi strategici come questo non possono essere ulteriormente rimandati. Il costo del non fare è ormai insostenibile per il Paese, interventi del genere sono vitali per l’economia italiana”.

Durante il seminario è stato fatto il punto anche sull’avanzamento del piano di ammodernamento avviato in Regione che in una prima fase, già conclusa, ha riguardato circa il 50% delle gallerie della Panoramica. Un programma di circa 600 milioni di euro destinato a mantenere performanti e funzionali le principali infrastrutture della rete, quali ponti, viadotti, barriere di sicurezza e antirumore, oltre alle gallerie. 

All’incontro “La rete del futuro. Aspi dialoga con il territorio” erano presenti, tra gli altri:

il Presidente di Autostrade per l’Italia Elisabetta Oliveri, il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore, accompagnato dall’Assessore alla Mobilità e Infrastrutture, Valentina Orioli e l’Assessore a Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo Commercio della Regione, Andrea Corsini. 

Ultima modifica: 5 Ottobre 2022