Auto e vestiti, così l’Emilia seduce la Cina

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L’arrivo di Faw è l’apice di un rapporto consolidato. La partnership commerciale tra Emilia Romagna e Cina è forte, nonostante la pandemia abbia frenato il giro d’affari.

Il colosso orientale delle auto metterà radici nella motor valley emiliana con un investimento da un miliardo di euro per la creazione di un polo dell’elettrico, grazie alla joint venture con l’americana Silk Ev. Una scelta che trae origine innanzitutto nel valore della stessa motor valley, ma anche perché l’Emilia Romagna è territorio attrattivo e che vanta un rapporto commerciale stabile con il Paese asiatico.

Un business da poco meno di 4 miliardi: è questo il valore dell’interscambio della regione con la Cina nei primi nove mesi del 2020, con un calo tutto sommato contenuto per effetto dell’emergenza sanitaria. L’elaborazione di Promos Italia sui dati Istat dice che sono soprattutto le importazioni a subire il contraccolpo della pandemia, mentre le esportazioni tengono.

L’import risulta in calo del 9,1% a quota 2,5 miliardi di euro, l’export del 3,8% a 1,4 miliardi. L’indagine testimonia che il saldo commerciale è negativo, cioè il valore delle importazioni supera quello delle esportazioni in una dinamica che accomuna l’Emilia Romagna alla maggior parte delle regioni italiane.

Dal report dell’agenzia nazionale delle Camere di commercio per l’internazionalizzazione emerge che la Lombardia è il primo partner commerciale italiano della Cina (oltre 12 miliardi di interscambio in nove mesi), in un podio completato dal Veneto, secondo, e dall’Emilia Romagna. Che pesa per il 16,7% sul totale delle esportazioni italiane (che sono di 8,7 miliardi) e per il 10,3% sulle importazioni nazionali (24 miliardi).

Per quanto riguarda le province, Bologna è prima con 419 milioni di export e 700 di import, in calo rispettivamente di 3,6 e 5,2 punti percentuali. Segue Modena con circa 700 milioni di interscambio, per un importo simile a quello dell’intera regione Marche.

Tra i principali settori dell’export manifatturiero emiliano-romagnolo ecco i macchinari con 647 milioni, l’abbigliamento con 198 e i mezzi di trasporto con 156.

Per quanto riguarda l’import, primo è l’abbigliamento con 673 milioni, seguito dai macchinari con 453.

Le parole di Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia

«Il peso geopolitico ed economico della Cina continua a crescere e per questo è lecito attendersi che nei prossimi anni investimenti come quello realizzato da Faw possano essere sempre più frequenti nel nostro Paese. Operazioni importanti che garantiscono ai nostri territori nuova linfa imprenditoriale e indotto diretto e indiretto». L’approdo di Faw «certifica una volta ancora l’eccellenza imprenditoriale emiliano-romagnola e italiana a livello internazionale, sancita proprio dalla scelta dell’azienda di realizzare il primo polo dell’auto cinese al di fuori dei confini nazionali nella motor valley emiliana».

Giuseppe Catapano

Ultima modifica: 25 Febbraio 2021