Svolta Atlantia. Autostrade, Castellucci verso l’addio

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Potrebbe volgere al termine oggi l’era di Giovanni Castellucci a capo di Atlantia, che ieri ha subito un’altra débâcle in Borsa, chiudendo a -8,5%, dopo il -8% di venerdì.

Giovanni Castellucci

L’arresto di tre dirigenti per la sospetta falsificazione di rapporti sulle condizioni di alcuni viadotti autostradali sta pesando sulle quotazioni ancora di più di quanto sia accaduto lo scorso anno con il crollo del Ponte Morandi a Genova.

Autostrade, i lavori di manutenzione

Da qui le possibili dimissioni di Castellucci, che ha chiesto la convocazione di un consiglio d’amministrazione straordinario della società controllata dalla famiglia Benetton. All’indomani del crollo del Ponte Morandi, la famiglia era finita nell’occhio del ciclone proprio per non essere intervenuta tempestivamente, nonostante le 43 vittime.

Adesso ha cambiato passo. Così ieri il cda di Edizione, la cassaforte della dinastia trevigiana cui fa capo tutto il gruppo, ha deciso di convocare per oggi il consiglio di Atlantia, con tutte le conseguenze del caso.

Edizione ha già annunciato una serie di misure e Gianni Mion, manager di fiducia che guida la holding della famiglia nel dopo-Gilberto, secondo le indiscrezioni sarebbe favorevole al cambio dell’amministratore delegato.

Atlantia

La questione Alitalia

Le vicende che hanno coinvolto la controllata Autostrade per l’Italia, infatti, a questo punto sembrano imporre una svolta strutturale al vertice della compagnia. L’uscita del manager, però, è molto delicata, sia per il ruolo chiave di Castellucci nell’integrazione con Abertis sia per il dossier Alitalia, che è stato gestito da lui in prima persona, in particolare per quanto riguarda i rapporti con gli americani di Delta.

L’ex numero uno di Autostrade, ora al timone di Atlantia, aveva manifestato la propria volontà di dimettersi già nei giorni successivi al crollo del Ponte Morandi. Allora le dimissioni erano state rifiutate, per non sottoporre allo stress di un avvicendamento un’azienda sotto attacco in Borsa e fortemente attaccata dal precedente governo, con il rischio di una procedura di revoca delle concessioni.

Ora il quadro è ancora più complicato e coinvolge un investimento da oltre 300 milioni per Atlantia, per il rilancio di Alitalia, in cordata con Delta, Ferrovie e ministero del Tesoro. Proprio ieri, su questo dossier è arrivato l’annuncio dell’attesa proroga al 15 ottobre per la scadenza dell’offerta vincolante.

Il ministero dello Sviluppo economico ha accolto la richiesta dei tre commissari dell’ex compagnia di bandiera – Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari – mettendo in atto la sesta proroga da quando l’azienda è in amministrazione straordinaria.

Il progetto di rilancio verrà discusso domani pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, ora guidato dal pentastellato Stefano Patuanelli. Uno dei primi nodi da affrontare sarà il prolungamento della cassa integrazione per circa mille dipendenti Alitalia. La cassa, iniziata nel maggio 2017, è in scadenza lunedì della settimana prossima.

Elena Comelli

Ultima modifica: 17 Settembre 2019