Dalle bottiglie di plastica alle batterie

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La ricerca su nuovi materiali adatti alla realizzazione di batterie che siano ecosostenibili è sempre molto attiva. Una delle ultime novità in merito arriva dalla Purdue University, in Indiana (USA), dove un team di scienziati, capitanato dal professor Vilas Pol, ha trovato il modo di trasformare la plastica di scarto in un materiale che può entrare a far parte delle componenti delle batterie, anche quelle destinate alle auto elettriche.

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In sostanza, i ricercatori della Purdue sono riusciti a trovare un sistema per sintetizzare il sodio tereftalato attraverso la degradazione del PET (polietilene tereftalato, il più diffuso materiale plastico). Il sodio tereftalato, per intenderci, è una molecola che, fra le altre cose, può essere utilizzata in modo efficace come materiale anodico nelle batterie a ioni di litio, in sostituzione della grafite (che è oggi l’elemento più diffuso).

La novità della ricerca della Purdue University è duplice: da un lato il metodo di sintetizzazione del sodio tereftalato, che avviene bombardando di microonde delle scaglie di PET, in un processo che dura appena due minuti. Dall’altra parte il grande valore in termini di ecosostenibilità: il PET è infatti un materiale che si trova in grande abbondanza e che costituisce una enorme parte dell’attuale massa di inquinamento presente sulla Terra. Trovare un ulteriore modo di riciclarlo, fra l’altro con l’obiettivo di creare nuove tipologie di batterie più sostenibili, è ovviamente un aspetto molto importante.

I dettagli della ricerca e dei risultati ottenuti dalla Purdue University sono stati pubblicati su ACS Sustainable Chemistry & Engineering.

Ultima modifica: 27 Aprile 2020